VAI ALL'ELENCO DI ALTRI BLOG
CAPITOLO 1
UN NUOVA MALATTIA FOLGORANTE
Molte nuove malattie derivano dai medicinali di recente introduzione.
Per esempio:
1) la talidomide ha dato seguito a parecchie migliaia di bambini nati senza braccia né gambe.
2) L’uso del cortisone ha provocato in parecchie persone il gonfiore della testa e del viso, come nel caso del presidente Pompidou che ne è morto;
3) L’uso degli ormoni maschili o femminili ha effeminato o virilizzato i malati secondo il caso. Le donne videro i peli crescere sul loro viso o sul loro corpo. La loro voce divenne mascolina. Gli uomini persero i loro peli.
4) Certi medicinali nuovi contro l’asma hanno ucciso i malati che altrimenti non sarebbero morti.
5) L’abuso di aspirina, che non è un nuovo medicinale, ha spesso provocato ulcere allo stomaco.
Alcuni di questi nuovi medicinali, come la talidomide, alcune medicine contro l’asma, sono stati proibiti; altri, come l’aspirina, non lo sono stati e continuano le loro devastazioni.
Gli ormoni sono stati proibiti per i vitelli, ma non per gli esseri umani.
Per ciò che concerne l’AIDS, bisogna considerare l’uso ripetuto degli antibiotici che indeboliscono le difese dell’organismo.
Si incontra, sembra, l’AIDS nei drogati e negli omosessuali, ma anche in quelli che non lo sono.
La parola SIDA significa Sindrome di Immuno - Deficienza Acquisita. In inglese si dice AIDS (Acquired Immune Deficiency Syndrome).
Normalmente qualsiasi essere umano possiede delle difese naturali che lo proteggono contro i microbi e i virus. Il crollo di queste difese naturali permette ai microbi e ai virus di svilupparsi nel corpo.
Bisogna incolpare i microbi e i virus di questo crollo delle difese? La medicina lo fa e mette il carro davanti ai buoi. I virus sono la causa? Questi germi sono detti opportunisti, poiché essi approfittano dell’opportunità che è loro offerta per svilupparsi". Perché in questo caso non cercare quale è la natura vera dell’"opportunità" che permette ai virus di svilupparsi? E’ lì che dovrebbe risiedere la vera causa.
Le vere cause dell’AIDS sono:
la tossiemia, ossia l’accumulo di rifiuti nell’organismo che offrono terreno favorevole allo sviluppo dei virus
e il crollo del sistema immunitario a causa, soprattutto, dell’abuso di antibiotici e della tossicodipendenza ma anche dell’alcol, tabacco, caffè, ecc.
LA TOSSIEMIA
La tossiemia è la presenza di qualsiasi sostanza incompatibile con la salute nel sangue, linfa, fluidi del corpo, organi, tessuti e cellule.
La tossiemia è una costante endogena nel sangue, cioè un prodotto naturale del corpo. Essa diventa tossica quando la sua accumulazione supera il livello di tolleranza.
La diminuzione dell’eliminazione e delle secrezioni produce la tossiemia che è la causa fondamentale di tutte le malattie (biogonie) e di tutti gli stati patologici.
Durante un’influenza o una febbre qualsiasi, i virus e i microbi hanno per ruolo di sgomberare il terreno. Bisogna lasciarli fare il loro lavoro. Se si danno degli antibiotici, essi muoiono, il malato non ha più febbre, ma il terreno resta tossiemico. Allora il corpo cerca di produrre un’altra febbre per eliminare la tossiemia tissulare che lo avvelena.
Si può distinguere la tossiemia in parecchie categorie:
1) la tossiemia naturale degli scarti cellulari, è una tossiemia endogena.
2) la tossiemia intestinale (autointossicazione) proveniente dalla decomposizione degli alimenti non digeriti. E’ una tossiemia esogena.
3) La tossiemia organica: esempio, il pus, gli ascessi non drenati, l’infezione. E’ il caso dell’AIDS. A forza di uccidere i virus e i microbi con gli antibiotici, questa tossiemia finisce con l’accumularsi pericolosamente.
4) La tossiemia chimica (esogena) dai medicamenti, vaccini, sieri, prodotti chimici, coloranti, insetticidi, ecc. Tutti i medicinali e i vaccini che il malato di AIDS prende e che aggravano il suo stato tossiemico.
5) Queste ultime quattro tossine producono a loro volta una tossina cellulare endogena. Senza questa tossina cellulare naturale è dubbio che le altre tossiemie possano da sole produrre la malattia. Diciamo piuttosto che queste quattro tossine finiscono col produrre una tossina endogena ineluttabile.
NOTE
a) L’EREDITA’: Tutti i sintomi dell’AIDS (febbre, diarrea, eruzioni) rappresentano un’eliminazione. Nessuna malattia, nemmeno l’AIDS, può essere ereditaria.
b) Al contrario, si può ereditare una predisposizione, una diatesi, organi piccoli, un petto stretto o largo, una carenza delle difese immunitarie come per l’AIDS.
c) In caso di tossine, si cade nella malattia per la quale si è predisposti e non in un’altra. Così, quando i nostri genitori sono tubercolosi, noi ci ammaleremo eventualmente di tubercolosi. Se i nostri genitori erano drogati, noi avremo eventualmente una carenza di difese naturali.
d) Senza tossiemia elevata, non ci ammaleremo di alcuna malattia, qualunque sia la nostra eredità. L’AIDS non è dunque ineluttabile, né ereditario.
e) I microbi non causano la malattia. E’ il contrario. Essi aiutano a eliminare la malattia trasformando i rifiuti. La medesima cosa per i virus che "mangiano" gli scarti del corpo. Il virus dell’AIDS è molto utile. Non occorre ucciderlo.
f) Infezione significa tossiemia proveniente dagli alimenti azotati: pus, febbre, infiammazione, cancro, AIDS. E’ proprio il virus che è incaricato dalla natura di eliminare l’infezione nell’AIDS. Bisogna lasciargli fare il suo lavoro. Altrimenti il malato di AIDS crollerà sotto il peso delle tossine cellulari e dell’infezione.
g) Il contagio non esiste, poiché la tossiemia non può essere trasmessa da una persona affetta dall’AIDS ad un’altra. L’AIDS non è dunque contagioso. Il virus e i microbi sono sempre nell’aria che noi respiriamo. E cionondimeno essi non si sviluppano oltre misura nel nostro corpo. Ma se il nostro terreno diventa fertile, essi si sviluppano rapidamente, per mutazione.
h) Certi parassiti possono essere contagiosi, come quelli della blenorragia che si trasmettono con lo sperma.
IL VIRUS
Nel nostro mondo, vi sono esseri complessi come l’uomo e degli esseri semplici come le amebe e i microbi. Succede spesso che questi esseri semplici vivano allo stato di parassiti alle spalle degli esseri complessi.
In generale i microbi e i virus hanno un ruolo utile per l’uomo. Ma certi parassiti trovano l’uomo sguarnito. Egli non può difendersene ed essi finiscono col distruggerlo. E’ il caso della bilarzia. E’ qui che l’igiene ha un ruolo da svolgere.
I virus non possono vivere in modo indipendente come i parassiti. Essi devono proliferare nella tossiemia che essi mangiano per il bene del malato, così è per il virus chiamato LAV.
Il virus dell’AIDS può restare a lungo silenzioso nelle cellule infettate per un tempo che può essere molto lungo, finché la tossiemia e l’infezione non sono abbastanza elevate per giustificare il suo intervento massiccio.
Bisogna distinguere tra i microbi, i virus e i parassiti.
I microbi se sono infinitamente piccoli sono chiamati virus. Quanto ai batteri, si tratta di forme inferiori del regno vegetale che pullulano nella flora intestinale e che sono utilissime. Infine i parassiti sono organismi autonomi che vivono a spese di un altro essere più complesso. I batteri hanno un metabolismo, mentre i virus non l’hanno. Certi batteri appaiono come dei micoplasmi, ciò che inganna i ricercatori, che li prendono per parassiti.
Ciò che fuorvia i ricercatori, è la mutazione frequente dei virus. Essi non hanno compreso che queste mutazioni sopraggiungono in seguito al cambiamento del terreno dell’individuo.
DA DOVE VIENE L’AIDS?
La medicina cerca una causa esterna, mai una causa interna, poiché le ricerche devono obbligatoriamente arrivare a un medicinale, un vaccino che possa rendere dei miliardi. Quelle che incriminano le abitudini di vita non recano profitto ad alcuno, soprattutto non ai medici, né ai fabbricanti di medicinali.
"L’AIDS è una malattia trasmissibile, ma poco contagiosa" afferma un medico specialista dell’AIDS dell’istituto Pasteur. Ma perché il contagio sarebbe più o meno possibile secondo gli individui?
E’ lì che sta il segreto. La medicina non oserà mai cercare da quel lato.
LE DIFESE DEL CORPO E L’IMMUNITA’
La medicina ufficiale cerca di creare la psicosi per poter vendere medicinali: i germi non sono - generalmente - pericolosi. Sono le terapie mediche per uccidere i germi a causare spesso la morte dei malati, non la malattia.
Quando i microbi non saranno più necessari, spariranno da soli. Invece, il pericolo mortale sta nel voler contrariare la Natura per abbassare la febbre. Inoltre, tale malato corre un pericolo se non si mette a letto o si alimenta.
Così noi sappiamo che il sistema di protezione dell’organismo comprende:
- la pelle esterna,
- la pelle interna che rappresenta le mucose che tappezzano il tubo digerente su tutta la sua lunghezza di circa 10 metri.
- i globuli bianchi e i linfociti.
Così se dei microbi o un’impurità vengono sulla pelle, sono distrutti in tempo record. Ma se essi incontrano una ferita o una bruciatura e il corpo è tossiemico, esso approfitterà di qualsiasi occasione per eliminare per questa via. Se il corpo non è tossiemico e lo si lava abbondantemente, nessuna eliminazione né infezione sopraggiungerà.
Quanto alle mucose interne che tappezzano le vie del tubo digerente dalla bocca all’ano, esse contengono delle secrezioni che uccidono istantaneamente i batteri nocivi o inutili: un antisettico naturale contenuto nella saliva o l’acido cloridrico dello stomaco e altre sostanze antibatteriche.
Infine, il sistema qualificato a torto "immunitario" comprende i globuli bianchi e i linfociti. Questi sono mobilizzati per distruggere qualsiasi sostanza nociva, estranea o aggressiva che tocca il corpo all’interno. E’ così che il numero di questi globuli bianchi aumenta considerevolmente da 5.000 a 9.000 quando si inghiotte una sostanza nociva, un alimento cotto o si subisce una ferita. (Gli alimenti crudi non provocano alcuna reazione). Col dolore il corpo chiama il sangue che produce un’infiammazione locale nel sito in causa. I globuli in massa fanno così il loro lavoro salutare e quando l’hanno terminato se ne vanno e l’infiammazione sparisce.
Secondo l’ottica igienista, opposta a quella della medicina, la maggior parte dei germi che entrano nel corpo sono utili ed altamente benefici. E tra le migliaia di germi utili che entrano nel corpo, se ne trova solo un piccolissimo numero che è nocivo e cattivo. Ma questo piccolo numero di germi cattivi si sviluppa solo se trova un TERRENO adeguato alla sua proliferazione altrimenti non si sviluppa affatto e rimane tale e quale. Se esso si sviluppa e si moltiplica (malattia, secondo la concezione molto negativa della medicina), la Natura lo utilizza per sgomberare il terreno ed eliminare le tossine. Così la malattia, l’infezione e tutti gli altri sintomi di febbre, ecc. sono i mezzi della Natura per disintossicare il corpo saturo di tossine.
Il lavoro di eliminazione in occasione di un’infezione interna non può essere compiuto che da un virus. Se si uccide tale virus, si mantiene l’infezione e si finisce col soccombere o affogarsi nell’infezione. Ecco il meccanismo dell’AIDS.
In conclusione il virus dell’AIDS non attacca il sistema immunitario per moltiplicarsi. E’ piuttosto il sistema immunitario che lo invita a moltiplicarsi per sgomberare la tossiemia e risanare un terreno viziato. Questa moltiplicazione è resa possibile dall’infiammazione dei gangli che aiutano il processo.
L’IMMUNITA’ SPIEGATA
Secondo un medico specialista dell’AIDS, l’uomo possiede due specie di immunità, cioè di difesa: da una parte un’immunità naturale che esiste prima di qualsiasi attacco e, d’altra parte, un’immunità acquisita che si sviluppa dopo il primo contatto dell’organismo con un microbo o qualsiasi altro agente si chiami, in modo generale antigene.
Il sistema immunitario ha per scopo principale il rigetto di tutti gli elementi riconosciuti estranei all’organismo. L’immunità naturale comprende una prima linea di difesa che permette, grazie ai fattori meccanici e chimici, di resistere all’invasione. Sono ovviamente la pelle, le mucose, le secrezioni che contengono dei fattori chimici attivi. Allorché tali barriere naturali sono guaste, gli assalitori incontreranno una seconda linea di difesa che è costituita da fattori cellulari e da fattori immunitari (anticorpi) e da altri sistemi di regolazione."
Mosséri, a questo punto, osserva che i ricercatori hanno scoperto la chiave del problema: LA DEPRESSIONE DEL SISTEMA IMMUNITARIO, ma sa che essi avranno paura di scoprire la verità e di spingere più avanti le loro conclusioni, allora essi tornano indietro e fanno della marcia sul posto. Un fumatore immunizzato è un fumatore che può fumare senza tossire. Ora tutti i fumatori tossiscono più o meno, e soprattutto prima di dormire, per espellere le impurità del tabacco dai loro polmoni.
Non c’è immunità, né naturale, né artificiale. Le medesime cause produrranno sempre i medesimi effetti, a parità di condizioni. Solo la medicina vuol cambiare i dati del problema. Spieghiamolo.
Se un non fumatore comincia a fumare un pacco intero di sigarette il giorno, il suo corpo agirà con violenza contro la nicotina per rigettarla, avrà diversi malesseri inquietanti. La sua reazione è sana. Ma se egli persevera col tabacco il suo corpo reagirà sempre meno fino al giorno in cui non avrà più alcuna reazione. Ciò è malsano.
In medicina si dirà che questo fumatore inveterato è immunizzato contro il tabacco, come il soggetto che è immunizzato contro la malattia al primo accesso di resistenza. La medicina vede ciò di buon occhio, ma igienisti lo vedono con occhio molto cattivo.
Perché? Perché il soggetto che non reagisce più contro il tabacco è un soggetto indebolito, che non reagisce per mancanza di forza, e non per cosiddetta immunità. Colui che reagisce violentemente contro il tabacco, o la tossiemia, è più forte di colui che fa una reazione debole.
I bambini hanno spesso delle febbri più forti dei vecchi senza più forza né vita. Sono tutti immunizzati contro la febbre questi vecchi?
Quando la reazione e la malattia sono forti, la salute è vigorosa. Quando la reazione e la malattia sono deboli, la salute è debole. Non è un’immunità. Tutta la concezione medica dell’immunità è da gettare via.
L’igienismo afferma:
E’ la forza vitale che scatena la malattia.
Così, quando tale forza vitale è debole in un individuo, la sua malattia è debole. Non è un bene, come si avrebbe tendenza a credere.
Vi è dopo l’altra legge. Eccone l’enunciato:
L’organo malato è l’organo più forte nella malattia acuta. Esso diviene il più debole nella malattia cronica.
Si comprende così perché la medicina si accanisce contro l’organo malato per indebolirlo e impedirgli di reagire. Essa chiama tutto ciò "guarigione", ma non lo è, perché un altro organo gli darà il cambio. Dare l’"immunità" a un individuo indebolendolo, ecco lo scopo della medicina, ma in realtà ciò che si può chiamare "immunità naturale" non è altro che il terreno sano, il sangue puro, i tessuti puliti dell’individuo in buona salute.
Su tale terreno i germi non possono svilupparsi, come il seme di grano non potrà svilupparsi sulla sabbia.
Non c’è un’invasione di microbi. Essi sono venuti per aiutare, per pulire. E quando tutto sarà finito essi se ne andranno senza problemi. Quando il corpo è forte e ha bisogno di microbi per pulirsi, esso è "vincitore" e "le sue difese immunitarie sono qualitativamente e quantitativamente intatte". Ma quando un essere è troppo debole per reagire e produrre una malattia, non bisogna dire che le sue "difese sono buone" ma che esso manca di vita e di vitalità.
Infine quando si dice che l’immunologia è certamente la disciplina biologica che ha fatto fare il maggior progresso alla medicina, bisogna comprendere che con i vaccini si è riusciti a indebolire talmente gli individui che essi hanno finito col non reagire più.
Parlare dei "progressi della medicina" è come parlare dei progressi della "stregoneria": La medicina cerca invano di annullare la legge di causa ed effetto, con l’aiuto dei rimedi. Essa non progredirà mai su questa strada. Sono menzogne mediche come ha detto il Dottor Roger Dalet nel suo libro esplosivo (da Hachette).
I PROGRESSI DELLA MEDICINA
Il dottor Dalet ha fatto studi medici come i suoi colleghi. Ed ecco ciò che egli dice nel suo libro già citato:
La medicina non è una scienza: le scienze sono la matematica, la fisica, ecc. delle cose precise, quadrate, regolate. La medicina, no. Essa utilizza numerose scienze, certamente, la chimica, la biologia, ecc. ma essa non lo è.
Dalet ci ricorda che la scienza, in generale, ha avanzato da 50 anni più che dalla creazione del mondo, salvo che in medicina. Perché? A causa della sua sistemazione abusiva di nozioni mal stabilite e ancora poco digerite, dunque fornitrici di menzogne. Queste menzogne, Dalet le descrive a livello di teorie, di scoperte, di esperimenti."
LE MENZOGNE DELLE TEORIE
Dalet ci racconta che "chiudendo gli occhi, egli si rivede, non senza divertimento, trent’anni fa, alla fine degli studi medici. Come era bello il mondo, come era bella la medicina! E’ semplice, non c’erano che certezze: tutto era spiegato o quasi, delle teorie tanto perfette quanto definitive rendevano conto di tutte le funzioni del nostro organismo e di tutte le malattie. Mancavano senza dubbio qualche bullone da stringere, pochi piccoli dettagli perché la macchina fosse completa. Ma non era che una questione di tempo, non occorreva che un po’ di sforzo e di assiduità.
Ahimè, trenta anni dopo, bisogna disilludersi. Non c’è più una sola di quelle teorie che stia ancora in piedi, non una sola di quelle verità che non si sia trasformata in menzogna.
Il dottor Dalet cita come esempio la sifilide che era considerata ereditaria e causa di tante altre malattie. Niente di tutto ciò, dice, lui, è vero, niente di tutto ciò ha mai avuto la minima giustificazione scientifica. Ma tutto ciò era insegnato e applicato "devotamente." Come si vuole che il medico, a cui è stato insegnato tutto ciò, possa ancora credere alla medicina? Ma ci si dirà, voi ancora evocate una vecchia storia. Ai nostri giorni è molto più serio. E le scoperte che si fanno sono in "cemento". Ebbene, vediamo insieme una di queste scoperte e noi vi troveremo ancora delle grosse menzogne.
Attualmente è l’AIDS che ha rimpiazzato la sifilide. Errori e menzogne mediche dappertutto.
LE MENZOGNE DELLE SCOPERTE
Il dottor Dalet dà un solo esempio. E’ quello di un medicinale nuovo che si è scoperto, che si è abbandonato poco dopo, avendolo trovato un poco mortale.
LA MENZOGNA DEGLI ESPERIMENTI
Sotto questo titolo, il dottor Dalet studia il problema della sperimentazione dei medicinali nuovi. Bisogna notare che essi non sono affidabili, che le statistiche che sembrano altamente attendibili sono menzognere, che le regole sono trasgredite e che manca molta serietà e precisione.
LA TEORIA BIDONE DEI PORTATORI SANI
Avendo notato che tutti gli individui che portano dei virus non sviluppano necessariamente l’AIDS o altre malattie, la medicina inventò, per salvare la sua teoria dal fallimento, quella dei "portatori" sani.
Il virus, poiché ora si sa che si tratta di un virus, comporta la formazione di anticorpi come abbiamo visto nel capitolo immunità. Quando si incontra il virus in certe condizioni, si diventa portatori di virus senza ciononostante diventare malati. Si calcola perfino che non ci sarebbe più del 10% di fortuna o piuttosto sfortuna di sviluppare un AIDS e che dunque il virus non crea malattia in persone dalle difese normali.
Non è interessante tuttavia studiare quali sono le condizioni particolari in cui si diventa portatori di virus e quelle in cui si cade malati? E perché solo il 10% sono suscettibili di sviluppare l’AIDS e gli altri no? Non è dunque in questo dominio inesplorato che si trova la soluzione del problema?
IL CONTAGIO
La teoria dei "portatori sani" ci condurrà in modo del tutto naturale a quella del contagio. Se la prima teoria fu creata per salvare l’idea medica dei virus e dei germi che causano la malattia, quella del contagio proviene direttamente dalla magia e dalla stregoneria antiche. Infatti, i vudù cacciavano gli spiriti maligni ai quali attribuivano le malattie. In seguito questi spiriti cattivi furono trasformati in microbi cattivi e malfattori.
In realtà, i signori della medicina fingendo di voler rassicurare i cittadini creano essi stessi la psicosi, affermano che non c’è nulla di cui preoccuparsi, che la quantità dei vaccini disponibili è sufficiente a fronteggiare la richiesta, che non c’è motivo di prendere d’assalto le farmacie, ecc. Ed ecco che il panico si impadronisce del pubblico abbindolato e assalito dalla forza dei media. Una volta ottenuto il risultato, cioè quando i vaccini sono smerciati in massa per far salire la cifra d’affari delle industrie farmaceutiche, la tensione si riduce e si annuncia la vittoria della medicina, senza che occorra allentare gli sforzi.
In realtà, se gettate un chicco di grano o anche cento chicchi di grano su un terreno desertico, nessuna pianta crescerà.
Essendo l’AIDS per definizione una deficienza delle immunità, noi non vediamo come questa deficienza possa essere contagiosa, come possiate voi trasmettere una carenza in globuli bianchi, in linfociti, in ferro, in calcio, in iodio? La medicina è a prova di ridicolo.
Fu Pasteur che lanciò la teoria microbica, tale e quale essa è conosciuta ai nostri giorni. Ma il medesimo Pasteur sul suo letto di morte ammise: "è Claude (Bernard) che ha ragione: il microbo non è niente, il terreno è tutto."
Tuttavia, i fabbricanti di vaccini, che sono tutti uomini d’affari accorti, hanno presentato questi esperimenti come dei successi.
Noi non neghiamo l’esistenza dei microbi e dei virus. Ma se un microbo particolare è ritenuto la causa specifica della malattia, esso dovrebbe causarla sempre. Ora si incontra il microbo nella salute, come nella malattia. Non si può dunque considerarlo come la causa.
Invece, nell’"Enciclopedia Britannica" le più alte autorità mediche affermano che se nella difterite, non si trova il bacillo, la malattia va ribattezzata con un altro nome. Questa è veramente una falsificazione molto comoda e una mancanza totale di probità scientifica.
SPESSO I MICROBI NON SONO PRESENTI NELLE MALATTIE
In passato la teoria dei "portatori sani" aveva ricevuto un colpo molto rude. Infatti, durante l’epidemia di influenza del 1918/19 il corpo medico fu costretto ad abbandonare l’idea preconcetta che la causa era il bacillo di Pfeiffer. Perché? Semplicemente perché questo bacillo era assente là dove avrebbe dovuto trovarsi, cioè nei casi di influenza. E poi era presente nella gola e nelle secrezioni degli individui perfettamente sani.
Infatti, nel campo Pike, si esaminarono 132 persone sane e si trovò questo bacillo nel 35% delle persone esaminate.
Allo stesso modo non è stato trovato il bacillo della tubercolosi nel 50% dei casi e nessuno ha mai potuto trovare il bacillo della tubercolosi agli inizi di questa malattia."
Si vede bene che il bacillo non è la causa.
Nei casi più mortali della tubercolosi, la tubercolosi detta galoppante, si trova raramente il microbo. Al contrario, lo si trova spesso nei casi cronici che si rimettono più spesso.
ESPERIMENTI CON I MICROBI
Tutti i tentativi e tutti gli esperimenti realizzati per produrre delle malattie specifiche nell’uomo introducendo microbi nel suo corpo sono falliti. Non è così per certi parassiti.
Quando si parlava di guerra batteriologica (dei microbi), Mosséri era molto scettico. Ma non era lo stesso quando sentiva parlare di guerra chimica, che giudicava mortale.
Il dottor Pettenkoffer prese un bicchiere contenente milioni di microbi del colera viventi e ne inghiottì l’intero contenuto. Misteriosamente, non successe nulla
Il dottor Thomas Powell che morì all’età di 80 anni prima della Grande Guerra Mondiale lanciò la sfida a produrre, fosse pure una sola malattia, inoculandogli dei microbi. Per molto tempo parecchi teorici del microbo fecero del loro meglio per far tacere questa voce discordante. Si inocularono nel suo corpo i germi del colera, quelli del bubbone della peste e microbi di qualsiasi specie. Si misero tali microbi in tutto ciò che egli mangiava. Si spennellò la sua gola un gran numero di volte col soccorso dei germi della difterite. Ma tutti questi sforzi restarono senza risultato. Essi non riuscirono una sola volta a produrre in lui una sola malattia.
Analoghi esperimenti sono stati fatti altrove con i medesimi risultati utilizzando i microbi della tifoidea e quelli della meningite. Con la tubercolosi si attesero cinque anni per vedere se la malattia si sviluppava, ma ciò non avvenne lo stesso. Analogamente successe con i germi dell’influenza comune e di quella spagnola.
LE RICERCHE VALIDE
Per l’AIDS, come per tutte le altre malattie, i ricercatori batteriologici non gettano alcuna luce sugli stati del corpo che permettono ai microbi e ai virus di crescere, e nemmeno sugli stati che impediscono il loro sviluppo.
Nessuna ricerca ha mai levato il velo sul terreno che favorisce lo sviluppo di un microbo o di un virus nell’AIDS, nell’influenza, nell’epatite virale, ecc. Nessuna ricerca scientifica è mai stata fatta sulla tossiemia che permette la moltiplicazione dei microbi e dei virus. Degli abbozzi sono stati fatti per determinare il tasso di colesterolo, dello zucchero del sangue, ecc. ma è nettamente insufficiente.
Secondo l’igienista Mosséri, i virus e i microbi si sviluppano solo se si insedia una tossiemia, un genere di intossicazione proveniente da una nutrizione non specifica alla specie umana, malsana, chimificata o attraverso altre cause di avvelenamento (alcol, caffè, tabacco, ecc.). La malattia non è causata dal microbo o dal virus, ma dal terreno che permette al germe o al virus di svilupparsi. (Secondo altri igienisti, comunque, la tossiemia è l’accumulo nell’organismo di ogni genere di rifiuti, solitamente in seguito a uno stato di stress).
Ciò proviene dalle violazioni delle Leggi della Vita. Non è l’effetto del caso.
I medici e i batteriologi sono tutti d’accordo che i microbi, non possono svilupparsi in un corpo sano e che occorre loro un terreno propizio. Infatti un corpo normale può distruggere tutti i microbi, perfino quelli più dannosi. Sono tutti d’accordo nel dire che la resistenza del soggetto è un fattore decisivo. Ciò equivale a dire insomma che i microbi e i virus da soli non possono niente.
Segnaliamo di passaggio che il corpo medico crede che il sangue possa essere "immunizzato" contro la malattia. Ora questo processo di cosiddetta "immunizzazione" indebolisce la stessa resistenza del soggetto e produce la tossiemia. Quando si vaccina qualcuno non si introducono solamente i microbi ma anche il terreno stesso in cui essi si sono sviluppati. Si modifica il suo terreno e lo si indebolisce.
Sfortunatamente non esiste un test completo per svelare la tossiemia e la sua composizione dettagliata allo scopo di predire lo sviluppo di tale e tal altra affezione.
I PARASSITI
Gli igienisti negano il contagio virale e microbico, ma non fanno altrettanto per certi parassiti (non tutti).
Infatti i parassiti della scabbia, delle filarie, della bilarzia possono trasmettersi da una persona ad un’altra. Le nostre difese naturali sembrano impotenti a distruggerli. Essi devono dunque essere distrutti dai mezzi chimici o naturali se possibile.
L’AIDS non è una malattia parassitaria, ma virale. Al contrario la blenorragia è causata da un parassita che si trasmette facilmente con lo sperma.
UNA CAMPAGNA ISTERICA
I giornali, la televisione e la radio, cioè i media, stanno trascinando la popolazione americana in una frenesia sull’argomento di una nuova malattia-bidone chiamata Sindrome di immunodeficienza acquisita, più nota sotto le iniziali AIDS e il popolo americano sta inghiottendo tutta questa serpe commerciale, per tutto il tempo, e tutta la propaganda che la serve. Perfino persone informate che avrebbero dovuto diffidare sono cadute nella rete.
A creder loro, questa cosiddetta malattia è stata diagnosticata aver causato 12.500 vittime, per la maggior parte omosessuali.
Certamente ne diagnosticheranno molti altri per realizzare le predizioni che si sono fatte su questa malattia. Si possono spaventare le persone solo se si crea lo spettro di una malattia nuova e rampante pronta a distruggerle o a minacciare il loro benessere.
LE EPIDEMIE
In tutte le epidemie, è il medesimo scenario. La stampa lancia una pubblicità chiassosa per avvertire il pubblico contro l’invasione di una malattia. Allora i medici cominciano a diagnosticare la medesima malattia a pazienti ai quali precedentemente si diagnosticava una febbre, un’influenza, un raffreddore, una bronchite, ecc. E’ lo stesso per l’AIDS e per tutte le epidemie.
In verità l’epidemia di una SOLA malattia non esiste. Infatti, quando condizioni malsane colpiscono la popolazione nel suo insieme le malattie prodotte sono varie, ciascuno secondo la sua eredità. Non c’è una sola malattia che colpisca tutti, ma parecchie malattie. Solamente, i medici per seguire la moda e i media, concentrano la loro diagnosi su UNA SOLA malattia.
Dunque, le epidemie di una sola malattia non esistono. Le epidemie possono esistere ma con tutta la varietà abituale delle malattie. E’ la diagnosi medica tendenziosa che falsa il problema.
Potete stare certi che questo affare si tradurrà in un mercato di parecchi miliardi. Già i ricercatori stanno importunando il governo per avere degli stanziamenti allo scopo di fare delle ricerche per questa cosiddetta nuova malattia. Le industrie farmaceutiche faranno fortuna e i loro titoli in borsa batteranno tutti i record.
Il governo ha già versato miliardi per la ricerca del cancro in un pozzo senza fondo. Ma come voi sospettate nessuna soluzione del cancro è in vista. E non lo sarà mai. Perché trovare le soluzioni metterebbe fine alle ricerche e i ricercatori si troverebbero disoccupati. La tecnica è di annaffiare la stampa di promesse e di scoperte che seguiranno altre promesse e scoperte
MALATTIA-BIDONE?
Mosséri non condivideva l’affermazione di Fry che l’AIDS è una malattia-bidone, è un insieme di sintomi presenti in molte altre malattie: la tosse è un sintomo di eliminazione attraverso i polmoni che si ritrova nella bronchite, nell’influenza, nella polmonite, nell’asma, ecc. La magrezza è un segno di denutrizione che si incontra nel cancro, nella tubercolosi, ecc. Dare un nome a un gruppo di sintomi è un falsare il problema.
L’igienismo - al pari di quanto fa nelle altre malattie - cerca di sopprimere le cause, di aiutare il corpo ad eliminare la tossiemia, a rafforzare le sue difese, ecc. Al contrario, in medicina nulla di costruttivo viene fatto per ciascuno di questi sintomi presi separatamente. Niente colpisce più la mente di un nome, cosa che favorisce il lancio di un rimedio specifico.
Quando il Centro di Controllo della Malattia orchestra i media e spende miliardi nella pubblicità di un mito quale è l’AIDS, potete essere sicuri che essi hanno delle idee in testa, cioè motivi pecuniari che devono rendere molto.
Sicurissimo che sarà facile salvare l’America da una malattia che non è mai esistita. Così quando il vaccino dell’AIDS sarà lanciato, si può dire di sicuro che l’AIDS sparirà dalla scena, come è scomparsa dalla scena la poliomielite.
In quel momento il Centro di Controllo della Malattia orchestrerà il cambiamento della diagnosi dell’AIDS come cirrosi del fegato, polmonite, diarrea, leucocitopenia, febbre, perdita di peso anomalo, "infezione", ecc. Solamente, si raccomanderà di proseguire la vaccinazione come prosegue la vaccinazione della poliomielite, "per assicurarsi che l’AIDS non torni".
Se quando l’individuo comincia a sentire i primi sintomi di eliminazione (febbre, difficoltà a camminare, pesantezza delle gambe, ecc.) rispetta le indicazioni della Natura, se ne sta a letto e si astiene da qualsiasi alimento, l’eliminazione termina nel giro di parecchi giorni senza complicazioni e SENZA POLIO.
Ma ci si spaventa e si va a consultare un medico, questi dà dei medicinali, un vaccino e l’eliminazione si arresta, ma diviene cronica. E’ LA POLIO IRREVERSIBILE, poiché i nervi saranno danneggiati. La tossiemia che il corpo cercava di eliminare con la febbre e gli altri sintomi, s’insedia nel corpo e distrugge definitivamente alcuni nervi. La polio si installa per la vita e diviene incurabile (salvo se essa è presa all’inizio).
Si vede così perché noi qualifichiamo la polio come una malattia fabbricata di sana pianta dalla medicina.
Quantunque soltanto 1.975 persone abbiano sofferto di AIDS, si pensa che la malattia sia mortale e che colpisca tutti. Ora, 1.975 è esattamente il numero dei cardiopatici che muoiono ogni 18 ore negli Stati Uniti o dei cancerosi che muoiono ogni 36 ore. Se la televisione, la radio e la stampa dovessero lanciare un allarme della medesima specie su queste malattie come quello che si vede per l’AIDS, allora i media non avrebbero tempo per annunciare qualsiasi altra cosa che delle storie spaventevoli, 24 ore su 24, sul cancro, sulle malattie cardiache.
Perché si fa tanta pubblicità per l’AIDS? C’è da credere che si prepara una grande campagna farmaceutica per lanciare un vaccino o un medicinale.
CAMBIAMENTO DI DIAGNOSI
A proposito del cambio di diagnosi, la pratica è molto conosciuta in medicina. Essa è molto comoda, soprattutto per evitare situazioni imbarazzanti. Infatti, quando un malato di cancro pianta in asso la medicina e si rimette con i metodi naturali, i medici gli dichiarano che si erano sbagliati nella diagnosi, e ciò malgrado gli esami, le analisi, i test, gli esami complementari, le radiografie, eccetera, eccetera.
Inoltre il cambiamento di diagnosi permette la falsificazione delle statistiche a piacere, secondo le necessità dell’affarismo medico - farmaceutico.
CAPITOLO 2
LA DIAGNOSI E I SINTOMI DELL’AIDS
Che la diagnosi sia difficile Mosséri ne conviene volentieri.
LE MENZOGNE DELL’ESAME MEDICO
Tale e quale è il sottotitolo del libro che leggiamo nel libro famoso del dottor Dalet: LE MENZOGNE DELLA MEDICINA (Hachette)
Quando avete male al ventre, alla testa o alle membra, l’auscultazione non serve assolutamente a niente, tranne che a dare un contegno al povero medico. Lo stetoscopio intorno al collo è il simbolo del "potere medico".
LA MENZOGNA DELLA DIAGNOSI
Una diagnosi dovrebbe precedere qualsiasi trattamento. E’ il caso? Sicuramente no. Anzitutto perché è impossibile. Vi sono, ci dicono, tra 8.000 e 33.000 malattie attualmente repertoriate.
Il medico generico giunge a quattro posizioni:
a) la diagnosi medica completa è fatta: ad esempio polmonite confermata in cui è stato trovato il microbo. E’ il caso più raro.
b) la diagnosi medica è fatta, ma non è completa: ad esempio morbillo in cui il virus non è scoperto.
c) la diagnosi si limita a una supposizione: per esempio "influenza", termine che copre un’infinità di cause infettive, allergiche, ecc.
d) la diagnosi, infine, si ferma al sintomo, ad esempio febbre e il medico non va che a trattare questo sintomo, perché egli non può o non vuole andare più lontano.
Gli ultimi tre casi sono i più frequenti.
E’ lo stesso per l’AIDS. Come la moda vuole, i medici chiamano AIDS tutte le infezioni alle quali precedentemente davano un altro nome: polmonite, cancro, infezione, ecc. La difficoltà di fare una diagnosi precisa permette questo cambio di nome, secondo la moda del momento: il rigore scientifico non esiste in medicina.
Per correre dietro a questa bella che si nasconde, dopo questa diagnosi impossibile, il medico ricorre agli esami complementari.
Una volta la diagnosi era un affare molto semplice e per nulla complicato. Il medico si rendeva conto rapidamente dei diversi sintomi presenti e faceva il nome della malattia incriminata.
Ma, ai nostri giorni, la medicina ha afferrato l’utilità di una diagnosi elaborata per far dimenticare al malato il suo scopo principale che è la guarigione e fargli piacere che ci si occupi di lui in modo così "scientifico".
La medicina moderna avendo compreso l’importanza della diagnosi per abbagliare i pazienti vi si applica con tutte le tecniche moderne e tutte le scoperte delle scienze vere, come la chimica, la fisica, l’informatica, le scienze molecolari, atomiche, le radiazioni, ecc. Chi si renderebbe conto della trappola tesa?
Infatti la maggioranza di quelli che non credono più nella medicina hanno conservato tutta la loro fiducia nella diagnosi. E’ un errore. Infatti, la diagnosi non è una ricerca della causa ma per dare un nome alla malattia, per metterle un’etichetta e farne un’entità.
Nei Paesi, civilizzati soprattutto, la mente si prosterna davanti alla scienza, fosse essa una falsa scienza, davanti alle analisi e ai test; anche se essi non significano niente, affascinano l’intelligenza.
LE MENZOGNE DEGLI ESAMI COMPLEMENTARI
Se il malato pone domande imbarazzanti, allora lo si sottopone a degli esami complementari per confermare la diagnosi precedente. Si assume un’aria seria, grave, silenziosa, poi in pochi mesi lo si minaccia di sofferenze inutili, dell’inferno.
Da questi esami solo di quando in quando si vedrà la luce, al prezzo di molte esplorazioni spesso inesatte, sovente inutili, a volte dannose.
PERCHE’ INESATTE?
Consideriamo anzitutto gli esami classici di laboratorio: analisi del sangue, d’urina, ecc. Vi sono due ragioni principali che possono renderli inesatti…(ma non sono elencate nel libro. N.d. T)
SPESSO INUTILI
Vi sono tre specie di esami complementari inutili. La prima varietà, la più colpevole è rappresentata da quelli che rimpiazzano un’osservazione completa del malato. Sono, ahimè, i più frequenti.
La seconda specie è costituita dagli esami sistematici, richiesti, essi, quasi esclusivamente all’ospedale per completare "una cartella". Questo è stato per molto tempo un’abitudine e l’autore si ricorda dei suoi studi in cui bisognava richiedere una batteria di test. Allora si facevano alla rinfusa esami del sangue, dell’urina, raggi, ecc. e gli esami inutili si accatastavano negli archivi. Se i sistemi sociali e perfino le monete sono in pericolo, è in parte a causa di questa diarrea di esplorazioni.
La terza categoria è quella degli esami richiesti in buona fede, ma il cui interesse è praticamente nullo e rappresentano una perdita di tempo, di denaro e, peggio ancora, di salute per l’abuso di antibiotici che indeboliscono le difese naturali dell’organismo, donde l’AIDS.
TALVOLTA PERICOLOSI
Uno scrittore celebre morì dal cardiologo in occasione di un esame banale del cuore, mentre lui non aveva mai sentito niente. Voleva solo fare un controllo cardiaco!
Vi sono ben altri esami pericolosi che Dalet non cita, poiché sono troppo numerosi. Per cominciare, tutte le biopsie sono pericolose, poiché nella persona tossiemica e infetta, la minima incisione è un invito all’infezione. Ora chi dice infezione, dice cancro. Poi il fatto di palpare un poco forte in caso di appendicite acuta, può causare una perforazione o aggravare un’ernia.
Un vecchio ospedalizzato per un’affezione benigna rifiutava di mangiare il cibo infetto dell’ospedale. Allora gli si fece inghiottire della barite, sorta di brodo biancastro e denso per fare una radiografia del tubo digestivo, ma il malato tossì e la barite penetrò nei polmoni e ne morì per asfissia sul tavolo di radiologia.
LA MENZOGNA DEI COMPORTAMENTI MEDICI
Forse non c’è un solo capitolo della medicina in cui i comportamenti non siano cambiati, talvolta da cima a fondo, raccomandando oggi ciò che si era rigettato ieri o rigettando ciò che si era raccomandato.
Il povero malato di AIDS finisce per spaventarsi, soprattutto quando vede il suo medico reticente, scuro e taciturno e come esitante a svelare la gravità della situazione, per timore di prostrarlo troppo. Non sa che l’atteggiamento del medico è causato soprattutto dalla sua incertezza sull’argomento della propria diagnosi! Il colmo è che non si rimettono mai o quasi al malato i risultati delle analisi del cancro (biopsia) e per misura di precauzione le conclusioni di tali analisi sono descritte in termini molto complicati e abbastanza vaghi affinché il profano non ci capisca niente.
Non è sorprendente di trattare malattie senza conoscerne la causa? Un tale trattamento usato alla cieca non ha alcuna probabilità di concludersi con un ristabilimento. Al contrario esso avrà le probabilità di aggravare e complicare il caso.
LA DIAGNOSI NON RIVELA LA CAUSA
I migliori esami, la migliore diagnosi, i migliori test di laboratorio non sono in realtà che ricerca di sintomi totalmente inutili. Bisogna rifiutare di fare una diagnosi, rifiutare i test, rifiutare gli esami.
Il solo scopo della diagnosi è di dare un nome alla malattia sulla base della sindrome o sintomi complessi che sono rivelati da tale diagnosi. Ora, un nome non ha alcuna importanza, alcun interesse.
Infine la diagnosi porta a un trattamento stereotipo e non all’eliminazione della causa.
Per esempio l’analisi che indica lo zucchero nelle urine permette al medico di prescrivere l’insulina, ma non gli permette di sopprimere le cause del diabete e il malato non guarisce mai. E’ lo stesso per l’AIDS. Il malato muore.
Al contrario, il dottore che cerca le cause e le trova può abolirle e assistere al ristabilimento del suo malato.
Lo scopo della diagnosi non è la ricerca della causa, ma il trattamento sintomatico, la palliazione dei sintomi, l’asportazione degli organi. Per esempio, i raggi X della vescichetta biliare portano all’operazione. Ma in seguito si formano ancora calcoli poiché la causa non è stata soppressa."
E’ lo stesso per l’AIDS. Essi scoprono un abbassamento dell’immunità dell’organismo. E che fanno per fortificare tale immunità? Niente. Continuano a indebolirla con gli antibiotici. E’ sufficiente leggere i libri e i giornali medici per attingervi gli attacchi più feroci contro la diagnosi-bidone.
LA DIAGNOSI BIDONE
E’ ciò che ha fatto Ivan Illich nel suo libro "Nemesi medica" (Ed. Le Seuil), ripieno di una ricchissima documentazione medica. In effetti egli ha studiato più di 300 pubblicazioni mediche che sono tutte menzionate in dettaglio nel suo appassionante libro. Eccone alcuni estratti significativi: "le diagnosi e i trattamenti… nulli o dubbi…che prolungano la sofferenza" pagina 30.
Quantunque tutti i medici abbiano tendenza a insistere sull’importanza del rintracciamento e sul trattamento precoce del cancro gli epidemiologi sono incapaci di fornire la prova che l’intervento precoce modifichi il tasso di sopravvivenza.
E’ piuttosto il contrario che è vero. Infatti, le statistiche dimostrano che ogni volta che i medici fanno sciopero in Israele, in Canada o in Danimarca, il tasso di mortalità diminuisce sensibilmente nella popolazione. E il colmo di tutto è che i sindacati delle pompe funebri in Israele hanno levato una protesta solenne presso il governo israeliano, poiché, dicono senza ridere, il loro giro di affari era sceso di tanto. Essi hanno chiesto che i medici cessassero rapidamente il loro disastroso sciopero.
Secondo Shelton il 90% delle analisi e dei test sono praticati per il denaro che procurano… Un medico di New York gli aveva confessato che inviava tutti i malati ai raggi X appena trovava il minimo pretesto e che le commissioni sui raggi gli rendevano quanto le sue ricette professionali.
Non è questione di fortuna o sfortuna se le difese del corpo sono ridotte. Non si è fatto niente per abbassarle? Niente droga? Niente antibiotici? Niente medicinali presi regolarmente?
CONSEGUENZE DELLE DIAGNOSI-BIDONE
Secondo una relazione pubblicata sul New York Times del 3 giugno 1953 il 25% di coloro che sono affetti e resi infermi dalle malattie cardiache hanno quella che si chiama discretamente una malattia iatrogena, cioè una malattia provocata dal medico stesso dopo una diagnosi erronea, con i medicinali.
Si può dire altrettanto per l’appendicite, il cancro, il diabete, l’AIDS, ecc. L’uso prolungato dell’insulina è la causa del diabete grave.
I SONDAGGI E LE STATISTICHE
Tutti gli scritti medici che abbiamo consultato e citato sono infarciti di sondaggi, di statistiche, di cifre.
La fisiologia e la biologia sono le sole basi valide sulle quali può poggiare una scienza della salute e della malattia. Non è con l’aiuto delle statistiche che si può erigere un sistema di cure, soprattutto quando queste statistiche sono truccate e interpretate allo scopo di servire gli interessi dei fabbricanti di prodotti farmaceutici.
Si può far dire alle statistiche tutto quello che si vuole, soprattutto quando si fanno degli esperimenti dubbi e senza valore, spesso ingannevoli.
Il pubblico ha subito un tale lavaggio del cervello, nel senso della pseudoscienza, che esso è ingannato a volontà dalle dichiarazioni dei ricercatori e dalle statistiche che non hanno realmente alcun significato.
La penicillina, come rimedio contro la polmonite, era il risultato di ricerche molto spinte, lunghe e difficili. Il suo valore come rimedio è stato dimostrato con l’aiuto di innumerevoli esperimenti sugli animali e coi test in clinica. Ora, come tutti i rimedi generati dalle ricerche lo si vede come una frode.
Essa è la causa principale dell’AIDS, poiché aiutando a oltranza le difese del corpo, si finisce col distruggerle per atrofia.
In ogni caso, le statistiche, quando sono impostate onestamente, ed è raro, mostrano gli effetti e non le cause.
In tutte le malattie i processi automatici della vita lavorano per ripristinare la salute, ma le statistiche ignorano invariabilmente queste forze.
D’altronde le statistiche, nella migliore delle ipotesi non sono sicure poiché le diagnosi sono sempre incerte.
Le statistiche sono una compilazione di diagnosi, dunque, esse non possono essere più sicure delle diagnosi. Così, se dunque una grande percentuale di diagnosi non sono corrette, le statistiche a questo punto sono ingannevoli.
Ne deriva che nessuna statistica di numero di malati, del loro ristabilimento e dei cosiddetti rimedi utilizzati, nessuna statistica è veramente sicura.
E’ NECESSARIA LA DIAGNOSI?
Nell’igienismo non si fa la diagnosi. Si notano soltanto tutti i sintomi e li si spiega. Per esempio, nell’AIDS:
1) la diarrea significa la pulizia degli intestini, l’indigestione che proviene dalla distruzione della flora intestinale da parte degli antibiotici.
2) La febbre rappresenta l’ossidazione degli scarti nel sangue e la combustione dell’infezione.
3) Le carenze delle difese del corpo sono dovute all’uso ripetuto degli antibiotici che agiscono come una stampella.
4) Il dimagrimento è dovuto all’indigestione che porta alla denutrizione.
5) La bronchite e la tosse rappresentano gli sforzi dell’organismo verso l’eliminazione attraverso il canale dei bronchi.
Ma bisogna studiare anche i sintomi passati, i trattamenti subiti, le abitudini alimentari e altre del soggetto, il suo modo di vita, ecc. poi fare una prognosi, il più possibile precisa. Tenere conto anche del contesto psicologico. Bisogna anzitutto cercare le cause per ordine d’importanza.
Mosséri chiedeva ai malati di descrivergli in dettaglio i sintomi senza menzionare dei nomi di malattia che non vogliono dire niente e soprattutto di evitare le interpretazioni e le spiegazioni per la maggior parte mediche e false. Chiedeva i trattamenti subiti.
Sicuramente bisogna dosare le varie misure d’igiene secondo ciascun caso. Chi ha bisogno di riposo non deve essere consigliato di fare esercizi. E viceversa quando si ha bisogno di esercizi non bisogna cercare più riposo.
Il fattore decisivo per prescrivere cure corrette è la conoscenza della costituzione del malato, - mentale e fisica. Poiché le costituzioni sono differenti, è possibile che ciascuno sia consigliato differentemente, anche per una medesima malattia.
E’ nell’interesse del paziente, come della reputazione dell’igienismo, di ricorrere ad un igienista professionista, per essere guidati.
Per ciò che concerne l’AIDS, bisogna interrogare il malato sui suoi trattamenti passati attraverso gli antibiotici che potrebbero aver ridotto le difese naturali del corpo, la loro durata e la loro frequenza. Bisogna interrogarlo anche sull’eventuale droga, le blenorragie, le infezioni, ecc.
Si stabilirà conseguentemente una diagnosi eziologica corretta e una prognosi per quanto possibile e si farà bene a respingere quei malati con prognosi infausta, per non rischiare la galera, a differenza del medico che può attribuire la morte alla malattia.
L’AIDS E’ UN NUOVO NOME DI PARECCHIE MALATTIE ANTICHE
Si è cominciato questo studio con l’esempio dei drogati. Quelli che muoiono per overdose sono adesso diagnosticati come morti per l’AIDS.
Ciò che si chiama AIDS è l’alterazione del midollo osseo e dei linfociti, dovuta alle droghe e ai medicinali, soprattutto quelli che si somministrano per via endovenosa.
Inoltre, l’alterazione degli organi di secrezione (midollo osseo e linfatici) può ridurre la produzione di quelle cellule difensive o generare delle manchevolezze che le rendono inefficaci.
Il termine sindrome di immunodeficienza è usato da decenni nei libri medici. Poi accusarono un virus malfattore, come provocatore di questo stato, l’HTLV III. Adesso cominciano a incriminare parecchi altri virus ancora.
I sintomi chiamati AIDS, nella misura in cui inglobano una carenza erano conosciuti nel passato, e lo sono sempre, coi termini seguenti:
LINFOCITOPENIA - CARENZA IMMUNOLOGICA.
In conclusione non siate ingannati dal panico scatenato dai media e dagli agenti pubblicitari che tambureggiano per le grosse ditte mediche e farmaceutiche. Ciò che è cominciato come una malattia politica diretta contro i diritti degli omosessuali è stato girato verso un affare economico contro tutti gli Americani.
L’uso su grande scala degli antibiotici da una ventina di anni ha certamente concorso nella diffusione su larga scala delle carenze difensive dell’organismo. E’ forse questo il pretesto plausibile per l’utilizzo di un nuovo nome.
Una statistica interessante è stata fatta su 3.246 casi di AIDS eterosessuale:
- 2.082 prendevano medicinali per via endovenosa o delle droghe.
- 75 erano emofiliaci.
- 124 avevano avuto delle trasfusioni sanguigne.
- 785 erano stati diagnosticati senza eziologia determinata.
- 120 avevano avuto un contatto con casi di AIDS.
Ciò vuol dire che l’AIDS (lontano dall’essere contagioso) è una malattia che colpisce quelli che usano droghe o medicinali.
Le nostre facoltà difensive nel sangue e nella linfa comprendono i leucociti e i linfociti. Quando questi sono guasti o il loro numero è al di sotto di 5.000 per mm3, ciò significa una diagnosi di AIDS secondo le norme attuali. Le cellule linfatiche sono generate dalle ghiandole linfatiche, come la milza; i leucociti sono generati dal midollo osseo. Ora, i medicinali e le droghe possono distruggere la facoltà di propagazione di queste cellule, come pure qualsiasi veleno.
(A proposito di veleni, l’igienista Fry elencava bevande rinfrescanti, alcolici, caffè, cioccolato, tabacco, alimenti cotti, sottoprodotti della putrefazione degli alimenti azotati, gli alimenti tossici (carne, frumento, uova che provocano anche "allergie", cioè reazioni ai veleni) e l’uso di droghe quali l’eroina, la cocaina, la marijuana e centinaia di altre droghe vendute liberamente o su prescrizione).
Quando si dice che l’AIDS è una malattia contagiosa, è per preparare il pubblico a prendere il prossimo vaccino e i trattamenti medici dichiarati capaci di prevenirlo.
E quei medicinali e quei vaccini riescono certamente! Dopo tutto con una percentuale di uno su 200.000 per anno, si può dichiararlo un successo. A questo punto si cambierà la diagnosi, per ricondurla a quella che era prima: linfocitopenia o leucocitopenia.
In verità questi medicinali e questi vaccini causeranno la malattia che essi sono ritenuti di prevenire.
Infatti la prova di ciò risiede nell’ultimo trattamento trovato. Si tratta della ciclosporina A, commercializzata dai laboratori Sandoz col nome Sandimmum. Ora, questo medicinale è un immunosoppressore, cioè esso indebolisce ancora più le difese del corpo, di quelli che ne soffrono già!!! Incredibile ma vero.
Malati di AIDS con le difese già prostrate in seguito ai medicinali, a questi malati si danno dei medicinali ancora più forti che spezzano ancora di più le loro difese. Per guarirli, certamente, non per ucciderli. Se fosse fatto per ucciderli, Mosséri diceva che avrebbe capito. Ma per guarirli, non capiva.
Il risultato non si è fatto attendere. I malati così trattati decedevano troppo rapidamente.
I SINTOMI DELL’AIDS E IL LORO SIGNIFICATO
Nel paragrafo per dire che gli igienisti non hanno bisogno di diagnosi, ma di spiegare i sintomi di questa malattia, si è dettagliato il senso di tutti i sintomi dell’AIDS. Ecco cosa ne pensava Fry.
Vi sono delle possibilità che vi si diagnostichi l’AIDS se avete l’uno o l’altro dei sintomi seguenti:
1) Gonfiore dei gangli linfatici;
2) Perdita anormale di peso.
3) Diarrea.
4) Anemia.
5) Problemi epatici.
6) Problemi polmonari o polmonite.
7) Tutto ciò che è attribuito alla perdita dei meccanismi di difesa detti immunitari.
8) Un ridotto numero dei globuli bianchi.
Ecco, uno a uno, questi sintomi e il loro significato secondo Fry:
Le ghiandole linfatiche non producono solo i linfociti T e B, che a torto sono chiamati sistema immunitario, ma sono organi di disintossicazione. Fra questi organi vi sono la milza, i noduli linfatici, le tonsille, ecc. La loro infiammazione significa che essi sono stati invasi dai veleni esogeni o endogeni (quali gli scarti del corpo non eliminati) o da entrambi."
L’infiammazione significa l’accumulo di sangue necessario al lavoro da compiere. Il dolore significa un richiamo di sangue. Esso si arresta quando una buona quantità si accumula nel distretto in causa. Il dolore non esiste che nei casi acuti.
La diarrea
La diarrea significa che il corpo tenta di espellere i prodotti tossici nel tubo intestinale con la massima rapidità. Aggiungerei soprattutto che essendo stata molto indebolita la digestione dalla distruzione della flora intestinale, la maggior parte del bolo alimentare non è digerita e passa nelle feci sotto forma di diarrea.
L’anemia aplastica è l’incapacità di produrre abbastanza globuli rossi nel sangue. Questi globuli sono prodotti nel midollo osseo, esattamente come i leucociti. Ciò che distrugge le facoltà riproduttive dell’uno, distrugge le facoltà riproduttive dell’altro.
Il fegato ha problemi con qualsiasi veleno che il corpo sceglie di eliminare. Ha problemi soprattutto con le proteine estranee, quali le trasfusioni sanguigne, i vaccini, ecc. E’ così che le epatiti e le altre complicazioni epatiche provengono dalle trasfusioni, dalle iniezioni di medicinali, dalle droghe, dal sale, dall’alcol, dai conservanti, dalla caffeina, ecc.
Problemi polmonari o polmonite
La polmonite è un’infiammazione dei polmoni. Quando il corpo seleziona i polmoni per espellere i veleni, questi ultimi sono sovraccaricati e diventano infiammati come nella polmonite.
Si possono citare degli esempi in cui i polmoni scelgono di eliminare i veleni: alito cattivo, alito dell’alcolista, del mangiatore d’aglio, ecc.
La perdita di peso sopraggiunge nel cancro e in altre affezioni in cui l’avvelenamento del metabolismo o dell’assimilazione o entrambi hanno luogo. Aggiungiamo a questo punto che la denutrizione è un fatto di tutte le malattie e che la perdita di peso ne è una conseguenza diretta.
LE TRASFUSIONI
Numerosi casi di AIDS sono stati segnalati in seguito alle trasfusioni, scrive il dottor H.A. citato da Jean-Claude Bourret.
Le trasfusioni sanguigne provocano malattie del fegato che è obbligato ad eliminare il sangue trasfuso.
Quando una persona ha perso sangue in seguito a un incidente, il sangue di un’altra persona non può servirgli in alcun modo. Il corpo lo rigetta in capo ad alcune settimane con malattie epatiche o renali.
Se la quantità di sangue perduta è troppo grande, il soggetto è condannato a morire ad ogni modo, trasfusione o non trasfusione, nessuno lo può salvare.
Ma se la quantità è al limite del pericolo, il corpo ha la capacità di fabbricare da sé sangue nuovo attraverso i gangli senza che ci sia bisogno di trasfusioni.
Negli Stati Uniti è fatta dai Testimoni di Geova la prova che le trasfusioni sono nocive e che il corpo può salvarsi da solo. Infatti, quando la quantità di sangue perduto è al limite del pericolo, i medici e i chirurghi che hanno esperienza dichiarano solennemente che l’incidentato non può vivere senza trasfusione. Ora, siccome i membri di questa setta preferiscono, come essi dicono, morire in grazia di Dio che vivere nel peccato, essi rifiutano la trasfusione. Notiamo che la Bibbia proibisce il consumo del sangue in qualsiasi modo. E che succede in quel momento? I Testimoni di Geova non muoiono e recuperano molto rapidamente.
Certuni faranno notare che la perdita di sangue conduce a un abbassamento della pressione arteriosa. Per evitare questo choc al malato gli si somministra una soluzione salata chiamata siero di Quinton. Un tale malato avrà sete, berrà molto e urinerà poco. La pressione sarà ristabilita rapidamente senza che sia necessario iniettargli il siero.
In conclusione, ciascuno dovrebbe mettere nella sua carta d’identità un foglio per rifiutare qualsiasi trasfusione in caso d’incidente.
Osserviamo che quelli che hanno subito una trasfusione o delle fleboclisi e restano a letto qualche tempo finiscono con l’avere male alle gambe (flebite) per parecchi mesi. I medici attribuiscono questa flebite al letto. E’ falso, poiché Mosséri ha avuto dei digiunanti che sono restati a letto 30 giorni e perfino 60 giorni, senza avere tuttavia la minima flebite.
L’OMOSESSUALITA’
Se l’omosessualità fosse la vera causa dell’AIDS, noi dovremmo incontrarla dall’inizio del mondo. Perché non abbiamo sentito che gli omosessuali della Roma antica morivano di AIDS? Essi non sono sicuramente cambiati dopo di allora. No. Questa malattia è un’invenzione poiché l’omosessualità è esistita dal "primo giorno"
E’ lo stesso per gli emofiliaci, gli Haitiani e le prostitute che sono sempre esistiti dalla creazione del mondo. Sono, ci dicevano, i soggetti a rischio le vittime potenziali dell’AIDS. Adesso ci dicono che tutti, "uomini, donne e bambini" sono in pericolo.
Una sola osservazione: gli antibiotici non sono esistiti da sempre, questo spiegherebbe la propagazione allarmante dei deficit di globuli bianchi che non si incontrava all’inizio della creazione del mondo. La medicina cambierà strada solo se vi sarà costretta dal popolo.
Evidentemente la "scoperta" di un vaccino non avverrà o sarà una frode e una truffa. Infatti non si può immunizzare qualcuno contro una carenza delle difese naturali che gli antibiotici provocano. E’ assurdo.
L’AIDS costa caro, è sicuro, ma comincia già a rendere. Bisogna sapere una cosa: l’AIDS costa al contribuente, poiché è lo Stato che finanzia le ricerche e poi esso rende molto ai laboratori e ai medici. Dunque sono sempre i medesimi che sono tosati e sempre i medesimi che ne traggono vantaggio.
Si può così sospettare il nostro National Cancer Institute di voler mettere le mani su questa potenziale miniera d’oro. Quando si pensa ai milioni che essi hanno raccolto per la ricerca del cancro, si vede che ciò non basta loro e che essi hanno messo gli occhi su delle somme ancora più favolose nel mercato dell’AIDS.
IL VACCINO
In verità, noi possiamo essere sicuri che se viene lanciato un vaccino è solo l’inizio della routine conosciuta del suo lancio. Per esempio, da alcune settimane un programma televisivo diceva che è urgente che ciascuno, uomo, donna e bambino del paese, sia vaccinato appena possibile per proteggersi dall’AIDS. Veramente ciascuno? Le case farmaceutiche strattonano per conquistare questo mercato.
Facciamo qui una piccola pausa per riflettere sui nostri diritti in materia. Abbiamo il diritto di rifiutare i vaccini? E se ci è stata incollata la diagnosi di AIDS che si suppone molto contagioso e fatale, quali sono i nostri diritti? Se si può impedire a un bambino l’ingresso a scuola, si può anche "legalmente" esiliare una persona dalla società, impedirle di guadagnarsi da vivere e di contattare le altre persone. Esiste perfino a Houston in Texas un uomo al quale il Dipartimento della Salute ha proibito di avere rapporti sessuali con chiunque, poiché egli ha l’AIDS. Fin dove possono andare?
Secondo le informazioni, il noto attore Rock Hudson, aveva un cancro al fegato.
Questa diagnosi fu in seguito cambiata in AIDS, di cui lo si fece morire.
E’ morto di AIDS? Egli è morto perché il suo corpo era talmente degenerato, drenato, affaticato, indebolito dai medicinali di tutte le specie che egli non poteva più eliminare checchessia. Oltre ai medicinali, bisogna aggiungere le tisane, i conservanti, l’inquinamento atmosferico, l’alcol, ecc.
La carenza degli organi vitali rappresenta l’ultimo stadio della malattia. Ciò che era all’inizio una crisi di eliminazione, cioè una malattia come si dice, diventa per il prosieguo una malattia cronica terminale.
Quelli che sono in buona salute e che accettano di essere vaccinati devono sapere che essi introducono nella loro circolazione sanguigna un veleno estraneo. Non è il vaccino che protegge contro la malattia, ma la salute che ne è il miglior garante.
Il solo problema per i medici consisterà nello spiegare le ragioni che provocano l’AIDS in una persona già vaccinata. Ma essi ricorreranno alla stessa tattica usata in passato quando il vaccino della polio aveva fallito: cambieranno la diagnosi. Tutti i sintomi che si erano diagnosticati come AIDS saranno diagnosticati come un’altra malattia. La semantica è molto utile in medicina.
ATTENZIONE ALLA DIAGNOSI MUTEVOLE
Ciò che correntemente è diagnosticato come epatite, cirrosi o cancro del fegato, adesso potrà essere diagnosticato AIDS negli omosessuali o nelle altre categorie dette a rischio. Sembrerà, di conseguenza, che se avrete l’AIDS, lo avrete dal vostro medico, poiché è lui che metterà il nome alla malattia mettendole un’etichetta. Non lasciatelo fare.
Una persona molto malata si affretterà a dare al suo dottore tutte le informazioni per aiutarlo a formulare una diagnosi. E’ del tutto naturale per chi crede nella medicina. E’ così che certi malati confessano al loro medico le loro preferenze sessuali, le droghe che prendono, le tensioni che subiscono, gli abusi alimentari, le bevande, il sale.
UN ESPERIMENTO DA FARE
Una persona che non ha subito il test dell’AIDS e che continua a vivere sanamente, non prenderà l’AIDS.
Un esperimento è stato realizzato negli Stati Uniti dal celebre Bernard Macfadden. Furono scelti dieci atleti perfettamente sani. Si chiese loro di andare da dieci medici e di lamentare i medesimi dolori. Essi tornarono con dieci diagnosi differenti e dieci terapie differenti.
Occorrerebbe rifare questo esperimento con l’AIDS, in presenza di tutta la stampa: si avrebbero delle diagnosi differenti e anche dei trattamenti differenti. Lo scandalo della medicina apparirebbe alla luce del sole. Il pubblico la giudicherà nel modo giusto.
Un americano molto ricco ha ingaggiato dieci uomini. Li ha pagati affinché facessero visita a dieci medici differenti e lamentassero dei sintomi di influenza. Dopo aver detto tutti i loro sintomi, affermarono di essere omosessuali. Sette di essi furono dichiarati affetti da AIDS. Il medesimo gruppo di persone andò poi a farsi visitare dagli stessi medici, ma prendendo la precauzione che nessuno andasse due volte dallo stesso medico. Tutti lamentarono i medesimi sintomi, salvo che questa volta affermarono di essere sposati e di avere figli. Nessuno di questi dieci uomini fu dichiarato affetto da AIDS!
Bisogna incriminare il nostro modo di vivere, il nostro ambiente, i nostri alimenti, in luogo dei germi, dei virus e dei batteri. Noi stiamo, col nostro comportamento, deteriorando la terra e la sorgente della vita al punto che la vita non potrà più essere mantenuta.
Noi dobbiamo fronteggiare onestamente questi fatti. Nessuno nell’industria vuole accettare la responsabilità di aver inquinato la terra e i nostri organismi. E cionondimeno noi ci stiamo avvelenando letteralmente. Se il nostro fegato cede, dobbiamo domandarci perché cede.
Oggi, in più abbiamo le radiazioni, il biossido di carbonio, le piogge acide, la diossina, l’amianto, il piombo, il mercurio, i conservanti negli alimenti, il cloro e il fluoro nell’acqua, ecc.
Perché la medicina non vuole riconoscere che tutte le cause elencate sopra sono delle cause? Perché bisogna che le "cause" rendano quattrini ai medici, agli scienziati e all’industria farmaceutica, altrimenti non sono cause.
QUALE VALORE SI PUO’ ATTRIBUIRE ALLE REGOLE MEDICHE IN VISTA DI UNA DIAGNOSI?
Un valore inferiore a circa 600 linfociti T4 per mm3 è considerato come anormalmente basso, ma bisogna sapere che presso un numero non trascurabile di persone sane e che non sono mai state infettate dal LAV, si può trovare un numero di linfociti inferiore a questa norma…"
Come ha stabilito queste norme la medicina? Semplicemente facendo la media di persone apparentemente sane che sono in realtà più o meno malandate.
Ecco perché il rintracciamento dell’AIDS non è affidabile.
CAPITOLO 3
LE CAUSE DELL’AIDS
I VIRUS
In passato, le persone attribuivano i temporali, il tuono e le altre sciagure agli dei in collera. Ma ai nostri giorni sono i virus che si incolpano per le nostre malattie. Ridiamo dell’ignoranza dei nostri antenati per i loro spiriti maligni, ma abbiamo rimpiazzato questo concetto con quello dei virus e dei microbi.
Quando il fegato cede, la sola prevenzione è la vita sana.
Non si può prendere un fegato difettoso, né una carenza nelle difese, come l’AIDS, da qualcun altro.
L’uomo primitivo si vede circondato da fenomeni di cui ignora l’origine e le leggi: il dolore, la malattia, la nascita, la morte, la pioggia, la fertilità, la siccità, il vento, il tuono, i lampi, i vulcani, l’eclisse del sole, della luna, i cataclismi, ecc.
Come impedire le catastrofi, le calamità, i dolori, la malattia, la morte? Non certo con l’uso dell’igiene, del lavoro e della perseveranza, ma facendo appello alle forze occulte che la sua immaginazione e la sua superstizione hanno creato.
Due dottoresse si domandano come mai solo due congiunti su tre sono infettati dall’AIDS, l’igienista risponde che quando esse avranno cercato che cosa protegge contro questa malattia, esse avranno scoperto semplicemente la vita sana, senza antibiotici né medicinali.
L’immunità è l’impunità. Essa non esiste nella Natura.
LA MEDECINA NON E’ UNA SCIENZA
E’ su tali basi che nacque la scienza medica contemporanea, che non è scienza, né medica, né contemporanea.
Con l’aiuto di veleni, di vaccini, di pillole, formule magiche, estratti, raggi, essa offre la salute e la remissione degli errori passati, presenti e futuri.
Non è questo il vero senso dell’immunità? Quella che il prossimo vaccino contro l’AIDS deve conferire.
L’errore commesso, vera causa della malattia, era così perpetuato, il peccato sussisteva, e le trasgressioni delle Leggi Naturali continuavano.
Gli uomini, sempre superstiziosi, credono che la malattia sia una calamità, un caso sciagurato, una sventura, o ciò che è più scientifico, essa è dovuta a un virus specifico, come quello dell’AIDS.
Esorcizzate il demonio, uccidete il virus e forse sarete guariti per sempre… uccidendovi in tal modo. Avrete la soddisfazione di morire guariti. La medicina si accanirà a guarirvi, anche se dovrete morirne.
Se, invece, voi avete la fortuna di sopravvivere al virus e la vostra energia abbondante, a dispetto dei trattamenti, vi ristabilisce un poco, si attribuirà la vostra remissione all’ultimo trattamento.
E’ così che l’uomo preferisce attribuire a fattori esterni le sue malattie, piuttosto che incriminare i propri errori, poiché egli non può soffrire di esserne lui stesso l’autore. Shelton aveva detto e ripetuto che l’uomo è l’architetto delle sue malattie.
Se cadete malato, non attribuitelo ai vostri errori, né alla vostra ignoranza, né alla vostra incuria, accontentatevi di essere drogato, punto o operato e tutto andrà per il meglio.
LA TEORIA MICROBICA
Pasteur inventò la teoria microbica delle malattie, tale e quale essa è accettata ai nostri giorni.
Con l’aiuto dei suoi discepoli, egli costruì su di essa, quella sovrastruttura mostruosa che rappresenta la medicina contemporanea.
Il basamento di questo grattacielo è occupato dalle fabbriche farmaceutiche giganti che fabbricano sieri, vaccini e che con capitali di parecchi miliardi e interessi allettanti, sono più interessate di chiunque altro alla stabilità e durata di questo grande edificio…
Questa teoria non provata, perché era semplice da comprendere e perché i suoi autori si vantarono e promisero tante cose, fu universalmente accettata…
L’individuo sguarnito e occupato, che non ha né il denaro, né il tempo di fare ricerche, crede che tutto sia provato.
Quando cade malato, si comporta stoicamente verso la siringa magica, non sapendo con quale sporcizia si sta per avvelenarlo. A denti stretti, egli paga il conto che gli si presenta, e riprende il suo cammino con speranza.
Non ha mai pensato a dubitare del sistema, che con un semplice esame, gli svelano un labirinto sorprendente di congetture senza fondamento, di superstizioni vili, di contro - verità, di fede spiazzata, di risultati demoniaci, e infine una pratica sudicia, disgustosa e abominevole di torturare esseri umani, come innumerevoli animali indifesi.
Tuttavia, Pasteur, sì Pasteur, il medesimo Pasteur, aveva detto al professor Renon che lo vegliava durante la sua ultima malattia:
Renon, è Bernard (Claude Bernard) che aveva ragione. IL GERME NON E’ NIENTE, IL TERRENO E’ TUTTO.
Perché mai non si è seguito Pasteur anche in questa idea?
E fu lo stesso con Koch, che proseguendo le sue ricerche scientifiche, rifiutò le sue stesse conclusioni precedenti sull’argomento dei microbi.
Ma, ahimè! Si è rifiutato di comprendere i suoi ultimi lavori, perché non si poteva monetizzarli. Ecco perché nelle facoltà mediche ci si attiene ai primi lavori di Koch.
Le raccolte di fondi che si lanciano periodicamente per alimentare la cosiddetta ricerca contro il cancro o l’AIDS, rappresentano un pozzo senza fondo che alimenta tutta la professione medica. La medicina si vanta di trattare le malattie più complicate, cancro, meningite, epilessia, diabete, AIDS, ecc. ma essa non è capace di guarire il raffreddore!
LA CAUSA DELL’AIDS
Ciò che causa veramente il preteso AIDS, afferma Fry, sono i veleni immediati che distruggono le capacità generatrici dei globuli bianchi nel midollo osseo e nelle ghiandole linfatiche.
Il corpo è capace di raddoppiare, triplicare e anche quadruplicare il numero dei globuli bianchi del sangue nel giro di una o due ore normalmente, se occorre.
Ma se il corpo non è capace neanche di mantenere un numero normale o i globuli rossi sono difettosi o incapaci di circondare ed eliminare i veleni del sangue e della linfa normalmente, allora la degenerazione del midollo osseo e delle ghiandole linfatiche e del midollo osseo condurrà alla morte.
Fry incolpa i "veleni immediati" in generale ma, secondo Mosséri, egli avrebbe dovuto farne il dettaglio e puntare il dito sui più gravi tra essi, passare dalle generalità alle cause specifiche. Sono esattamente gli antibiotici i primi responsabili della carenza dei globuli bianchi.
Non bisogna incriminare i rifiuti cellulari, compresi i pretesi virus che noi veicoliamo o eliminiamo 24 ore al giorno.
Quasi tutte le vittime dell’AIDS fino ad oggi sono stati dei soggetti che hanno usato abbondantemente medicinali, droghe, conservanti chimici, ecc. La paura dell’AIDS non è stata resa possibile che dalla nostra ignoranza, non da una qualsiasi malattia, poiché si è utilizzata la paura per farcelo credere.
Ignorate questa faccenda dell’AIDS e vivete sanamente. Una vita sana genera la salute, senza alcuna malattia. Gli igienisti sono una prova vivente di ciò.
E’ la tossiemia, ossia il terreno viziato, che rende i virus opportunisti. Ecco la causa nascosta, la vera causa dell’AIDS.
IL TRAPIANTO D’ORGANI
Quando si trapianta un organo a un malato, costui ha tendenza a rigettarlo perché non gli appartiene: è un corpo estraneo. Allora la medicina fa subire al malato un trattamento per indebolire le sue difese e impedire loro di rigettare il trapianto. Ora queste droghe e questi medicinali, detti immunodepressivi, paralizzano i globuli bianchi. Si indebolisce il malato considerevolmente.
Secondo il professor Claude Jasmin, professore di Cancerologia all’Ospedale Paul Brousse ICIG di Villejuif, in questi malati immunosoppressi, si stima che il rischio di formare un cancro sia 100 volte più alto rispetto ai soggetti normali della stessa età.
In altre parole si dice ai malati che accettando un trapianto che si avrà un cancro per effetto di questo trattamento. A loro scegliere se avere la peste o il colera.
Mosséri non sarebbe meravigliato di leggere un giorno che nei trapiantati, l’AIDS fosse 100 volte superiore che nei soggetti normali.
Un professore di medicina afferma che bisogna fermare il deterioramento delle difese immunitarie ed eventualmente restaurarle, ma poi continua imperturbabilmente a raccomandare trattamenti che finiranno con l’uccidere il malato.
Più avanti il medesimo professore avanza un’ipotesi secondo la quale l’assunzione di certi medicinali come i corticosteroidi, sarebbe all’origine del crollo delle difese immunitarie. Anche parecchi medici l’hanno detto.
E ancora più avanti, dice che il virus cambia di molto spontaneamente secondo il terreno indebolito che incontra. Bisogna concludere da ciò che in caso di bisogno il corpo produce il virus necessario? In queste condizioni il virus non si introduce dall’esterno. Esso è semplicemente prodotto dal corpo al momento voluto. Si è ben lontani dalla teoria del virus come causa della malattia.
L’INDEBOLIMENTO DEL TERRENO
Il dotto H.A. è molto più preciso e ammette che certi medicinali possono produrre un indebolimento del terreno, in particolare gli antibiotici, presi per un lungo periodo, perché da una parte ci sono sempre più dei ceppi che sono resistenti agli antibiotici, e dall’altra gli antibiotici hanno degli spettri sempre più larghi, e cioè distruggono contemporaneamente buoni e cattivi germi e quindi sono incriminati direttamente come causa dell’AIDS, ma egli continua imperturbabilmente a raccomandarli, in particolare nel trattamento delle malattie sessualmente trasmissibili, quantunque poi ammetta che è stata la maggiore igiene a diminuire la mortalità, non il ricorso ai trattamento medici.
D’altra parte, questo stesso dottore scrive che presso gli eroinomani, la sindrome di carenza immunitaria (AIDS) è molto caratteristica e li predispone a gravi e multiple infezioni secondarie… Altre droghe dette ricreative come la marijuana e i vasodilatatori che sono il nitrito d’amile e d’isobutile e che sono conosciute sotto il nome popolare di poppers hanno ugualmente il potere di diminuire le difese dell’organismo.
IN VENDITA NEI MERCATI IN AFRICA!
Nel libro della dottoressa Brenky si legge che si possono trovare sui tavolini dei venditori installati sulle strade (in Africa) gli antibiotici accanto alle scatole di concentrato di pomodoro, caramelle e sigarette. iò spiega l’AIDS che si diffonde anche laggiù.
Malgrado tutte le dichiarazioni imprudenti di tanti medici che incriminano gli antibiotici, la medicina continua ad asserire che la malattia è causata dai microbi e dai virus in vista della commercializzazione dei medicinali specifici e dei vaccini.
I virus sono sempre esistiti, sotto una forma o sotto un’altra nella Natura. Essi mutano continuamente secondo il terreno o secondo il bisogno. Lo stesso per i microbi le cui mutazioni sono restate incomprensibili per i nostri "scienziati".
I microbi e i virus sono sempre esistiti nella Natura, perché non si erano manifestati nell’AIDS due secoli fa? E come si era dichiarato per contagio il primo caso di AIDS?
Il terreno è il sangue, i tessuti e gli umori del corpo. Quando essi sono tossiemici, il corpo scatena un processo di eliminazione: foruncoli, pus, febbre per bruciare gli scarti, cistite che denota l’acidità dell’urina e quella dei tessuti, ecc…
Così, quando il corpo è tossiemico, i microbi hanno per scopo di aiutarlo a disintossicarsi "mangiando" la tossiemia. E quando il corpo sarà purificato, i microbi spariscono (mutano) da soli. E’ dunque stupido ucciderli.
La medicina è dunque partita alla ricerca della causa. Ma dall’altro lato la medicina dichiara solennemente che l’AIDS rappresenta il crollo delle difese dell’organismo. Da dove viene questo crollo delle difese naturali del corpo? La medicina asserisce di ignorarlo.
GLI ANTIBIOTICI
E’ come se voi deste a qualcuno parecchi colpi di manganello, poi asseriste di ignorare la causa delle sue bozze sulla sua testa martoriata. Ora ciò aggiusta doppiamente la medicina a mentire. Anzitutto essa nasconde la sua colpevolezza in materia prescrivendo antibiotici a piene mani. E poi, colmo della disonestà, prepara l’ennesima truffa a danno del malato.
Spieghiamoci più chiaramente. Quando i malati sono colpiti da una piccola infezione, un’influenza, una blenorragia, un mal di gola, una bronchite, ecc. i medici prescrivono subito un antibiotico per aiutare le difese dell’organismo a distruggere i microbi e anche per sostituirsi a queste difese. Ora, quando si aiuta una funzione naturale, essa finisce con l’indebolirsi per mancanza di esercizio. Quando si prende l’insulina, il pancreas finisce col non secernerne più e con l’atrofizzarsi. Chi si aiuta con una stampella per camminare, finisce con l’indebolire i suoi muscoli. E colui che non cammina affatto finisce con l’atrofizzarli.
Gli omosessuali, in particolare, sono soggetti a infezioni molto frequenti secondo i loro bottini troppo frequenti e troppo vari. I medici prescrivono loro degli antibiotici a ciascuna blenorragia. Allora, quando si è subita una cura di antibiotici parecchie volte durante l’anno, non bisogna meravigliarsi di vedere le difese naturali del corpo crollare, per mancanza di possibilità di esercitarsi. A furia di voler troppo aiutare il corpo, le sue difese finiscono per atrofizzarsi.
Quando si ha una febbre, una laringite, un mal di gola o qualsiasi altra infezione, bisogna lasciare che la malattia faccia il suo corso per eliminare la tossiemia. Si può aiutarlo restando a letto e seguendo una dieta idrica. Bisogna rifiutare gli antibiotici anche per le blenorragie. In alcuni giorni le infezioni sono eliminate, tutt’al più qualche settimana nei casi più gravi.
PERCHE’ L’AIDS E’ UNA MALATTIA NUOVA?
Shelton un giorno scrisse che avendo trovato tra i malati complicazioni nuove, fece delle ricerche e scoprì che un nuovo medicinale era stato lanciato sul mercato.
Come spiegare che l’AIDS sia una malattia nuova? Di omosessuali ce ne sono sempre stati e questa malattia colpisce soprattutto questa categoria in Europa e in America (non in Africa).
Sono i nuovi medicinali, soprattutto gli antibiotici e i cortisonici, a causare l’AIDS, ma essi probabilmente non saranno mai proibiti, poiché i primi danno delle guarigioni spettacolari. Gli influenzati sono in piedi in tempi record. Le angine e le infezioni spariscono come per incanto in un attimo.
Quanto all’indebolimento delle difese del corpo, esso è graduale e impercettibile. Gli antibiotici sono dei medicinali sornioni. E’ il loro uso ripetuto che indebolisce le difese naturali del corpo e che diminuisce i globuli bianchi.
CAPITOLO 4
PROGNOSI E TERAPIA
LA PROGNOSI MEDICA
Succede ogni tanto che i medici chiamati al capezzale di un malato grave lo condannino a lunga o breve scadenza. Egli non ne ha che per alcuni mesi o qualche anno, diranno con aria solenne e inappellabile. Sono essi pertanto il buon Dio per affermare con tanta certezza una morte prossima?
Certamente a forza di manganellare un malato, a forza di avvelenarlo, a forza di indebolire le sue difese naturali e sapendo quanto poche riserve naturali egli possiede ancora, si può prevedere con molta precisione la sua fine, ma i medici stessi hanno contribuito a causarla.
E’ un crimine inqualificabile voler ammazzare un malato quando un medico lo condanna. Anche se egli ha l’AIDS.
Infatti, molte volte i medici si erano sbagliati nelle loro prognosi.
Molti malati disperati abbandonano qualsiasi trattamento preferendo morire senza l’aiuto di nessuno e senza essere strattonati, sentendo che i medicinali li fanno soffrire più della malattia e sapendo che ad ogni modo la morte sarà all’appuntamento. Poiché essi devono morire ad ogni modo perché avvelenarsi con prodotti chimici?
E’ lì che avviene il miracolo. Con grande sorpresa di tutti e grande dispetto dei medici, questi malati abbandonati sulla soglia della tomba, che lasciano qualsiasi speranza e medicinale, questi moribondi non muoiono.
Essi vivono a dispetto di tutte le prognosi. Essi smentiscono in maniera sonora la prognosi medica. E quelli che volevano mandarli in cielo con l’eutanasia? Non commettono con ciò un crimine? Essi hanno creduto ai medici come si crede a Dio.
E’ così che basta ai malati gravi abbandonare le terapie per allungare la loro vita e talvolta guarire totalmente, specialmente quando c’è un cambiamento di metodo. L’igienismo e perfino gli altri metodi naturali meno scientifici, hanno contribuito a guarire migliaia di incurabili condannati dalla medicina.
Quando i medici condannano un malato, la loro prognosi non si dimostrerà giusta che se quel malato continua il loro trattamento.
Infatti, i medici non possono predire ciò che succederà a un malato grave se egli non si cura. Essi non hanno mai visto un malato che non si cura.
LA PROGNOSI IGIENISTA
Tutti i malati di AIDS che non hanno superato il peso di pericolo secondo la tabella qui sotto, possono guarire in un tempo più o meno lungo. Ma per quelli che sono caduti sotto questa soglia pericolosa, la morte è fatale, dal momento che gli antibiotici hanno completato la loro opera distruttiva. Antibiotico viene dal greco, bios vuol dire vita in greco e antibiotico che distrugge la vita.
Altezza….Peso fatale
1,60 m……….30 chili
1,65 m……….33 chili
1,70 m……….36 chili
1,75 m……….39 chili
1,80 m……….42 chili
1,85 m……….45 chili
1,90 m……….48 chili
Quelli che hanno un peso abbastanza normale, possono guarire dall’AIDS in poco tempo. Ma quelli che hanno perso molto peso dovranno contare da sei mesi ad un anno per guarire totalmente. I malati di AIDS sono al medesimo livello di gravità dei leucemici. Ora questi ultimi muoiono in pochi mesi quando se ne occupa il medico, ma si rimettono rapidamente quando cambiano vita.
La leucemia e l’AIDS sono tutte malattie di carenza dei globuli bianchi, più o meno. Inutile spaccare il capello in quattro. Parecchi casi di leucemia sono guariti con i metodi naturali. Lo stesso per l’AIDS. Vedremo più avanti la storia di parecchi casi guariti.
IL TRATTAMENTO MEDICO
Allo stato attuale delle conoscenze mediche, i luminari riconoscono di avere pochi mezzi a disposizione.
I trattamenti perseguono tre scopi principali:
1. Lottare contro le conseguenze infettive e morali delle malattie.
2. Arrestare il deterioramento delle difese immunitarie ed eventualmente restaurarle.
3. Distruggere il virus stesso del LAV;
4. Combattere lo sconforto psicologico dei malati.
In pratica, ciò che si propone sono antibiotici, antimicotici e antiparassitari, cioè gli stessi medicinali che sono la causa della deficienza immunitaria dell’AIDS. Oppure trasfusioni di globuli bianchi prelevati da donatori sani o sotto forma di trapianti completi di midollo… Non si pensa un solo istante a sopprimere la causa. La sola cosa che viene in mente ai luminari è di sopprimere i sintomi.
Togliete ai medici i medicinali, ed essi sono come pesci fuor d’acqua. Essi non sanno più fare niente, poiché non hanno nient’altro.
Ciò è da balordi. E’ meglio cercare la causa e sopprimerla. Poiché tutto ciò che si dà al corpo, esso lo rigetta come sostanza estranea. I globuli bianchi iniettati sono rigettati come sostanza estranea e non procurano beneficio al corpo. Ma se si elimina la causa, allora il corpo fabbricherà da sé i globuli bianchi. E il malato sarà guarito.
Diciamo però una parola sulle fleboclisi
LE FLEBOCLISI
Nel libro intitolato E’ LA NATURA CHE GUARISCE nel capitolo La medicina chimica e la medicina naturale passate al vaglio II - Mosséri ha scritto che in medicina si parte dal principio che un malato che deperisce deve essere nutrito artificialmente, cioè per fleboclisi, quindi per via intravenosa.
L’errore di questo metodo diviene palese quando ci si accorge che i malati perdono circa un chilo il giorno mentre durante il digiuno perdono solo mezzo chilo. Ora, se queste fleboclisi nutrissero veramente, i malati non perderebbero tanto peso.
Si dimostra che non si può nutrire l’organismo senza passare per le vie normali della digestione nello stomaco e nell’intestino. Non si possono offrire all’organismo direttamente nel sangue sostanze cosiddette predigerite, messe nelle provette. Il corpo rigetta tali sostanze senza trarne beneficio né fissarle.
Nelle fleboclisi, si mette glucosio concentrato, aminoacidi, vitamine artificiali, antibiotici, ecc. Ora il corpo rigetta tali prodotti artificiali che lo avvelenano.
Infatti, le fleboclisi affaticano il fegato e i reni che devono eliminare questi prodotti inutilizzabili. I sintomi di questa eliminazione sono la bocca pastosa, l’alito cattivo, l’urina fetida, le gambe pesanti, malessere ai reni, al fegato, ecc. Talvolta la bocca diviene amara al risveglio, compaiono acetone e zucchero nelle urine, si soffre di vertigini, a volte di sordità.
Il sangue divenuto vischioso provoca in seguito una flebite.
Per i malati di AIDS, le fleboclisi non possono apportare loro alcun aiuto, né nutrirli. Al contrario esse esauriscono le magre riserve che quelli possiedono.
GLI ANTIBIOTICI
Come abbiamo già spiegato, la parola antibiotico significa contro la vita, bios dal greco significa vita. Questi medicinali uccidono tutto ciò che è vivente.
Il dottor Roger Dalet nel suo famoso libro LE MENZOGNE DELLA MEDICINA afferma che gli antibiotici sono oggetto di pareri contraddittori tutti presentati in modo perentorio e definitivo e riferisce le confessioni di un clinico pubblicate su una rivista: prescriveva regolarmente le tetracicline, poi si manifestarono dei dubbi, poi di nuovo certezze con nuove tetracicline che non avevano i medesimi difetti delle precedenti, ma presto causarono di nuovo degli incidenti e si assistette alla comparsa di nuove malattie e ciò che è insopportabile sono le menzogne che hanno presentato le tappe successive di questa evoluzione come delle acquisizioni definitive, vittorie contro la malattia per essere abbandonate qualche anno più tardi.
La Medicina è veramente la scienza delle menzogne, secondo il dottor Dalet.
IL TRATTAMENTO IGIENISTA
Quali sono le condizioni del ristabilimento? Nel libro AFFIDATE LA VOSTRA SALUTE ALLA NATURA (Discipline della Salute Naturale), edizioni Associazione igienista italiana, si leggerà a proposito della legge n° 34 l’enunciato seguente.
Il ristabilimento è possibile alle 4 condizioni seguenti:
1) soppressione della causa.
2) Apporto degli elementi e delle condizioni necessarie alla salute
3) Recupero delle forze vitali.
4) Dare il tempo necessario ai processi riparatori.
Annotazione:
1) la soppressione della causa comprende: la correzione di qualunque abitudine nociva, di qualsiasi alimento non specifico alla specie umana, di qualsiasi influenza malsana e l’astensione da qualunque veleno.
2) Gli elementi e le condizioni necessari alla salute sono: gli alimenti specifici alla specie umana, la serenità mentale, un clima sopportabile, ecc.
3) Il recupero delle forze vitali si compie col riposo fisico, mentale, sensoriale e fisiologico (cura idrica).
4) Il tempo necessario può variare secondo il caso.
Conclusione:
Combattendo i sintomi la medicina aggrava il caso, crea delle complicazioni e delle ricadute, trasforma i casi acuti in casi cronici, distrugge i tessuti in modo irreversibile, rifila veleni e coadiuvanti sotto forma di prodotti chimici. I metodi usati dalla medicina spesso uccidono il malato.
Si vede nell’enunciato di questa legge n° 34 che la prima condizione del ristabilimento è la soppressione della causa. Ora per l’AIDS, la causa principale della carenza dei globuli bianchi è l’uso ripetuto degli antibiotici per anni, se non la droga. Bisogna dunque cominciare col sopprimere ogni antibiotico, qualunque esso sia, come pure le droghe di ogni genere, compresi i poppers, il tabacco, il caffè, il tè, il cioccolato.
CAPITOLO 5
LA FEBBRE, LA BRONCHITE, LA POLMONITE E LA DIARREA
I malati di AIDS manifestano a volte febbre, bronchite, a volte si ammalano di polmonite. Essi hanno tutti delle diarree. Vediamo questi sintomi a uno a uno.
LA FEBBRE
Secondo la medicina:
1) la febbre attacca l’organismo, gli fa del male, provoca altre malattie, lo indebolisce e lo minaccia;
2) la febbre proviene dall’esterno sotto forma di virus o microbi malefici.
Pertanto, il trattamento medico consiste nell’opporsi con tutti i mezzi chimici alla febbre per farla abbassare.
Secondo l’igienismo:
la febbre non ha per fine di minacciare o distruggere l’organismo ma di purificarlo, di disintossicarlo bruciando i rifiuti che si trovano nel sangue. La febbre non deve essere combattuta, ma bisogna lasciarle seguire il suo corso.
Il corpo aumenta la temperatura per ossidare le tossine che sono eliminate con l’urina carica. La febbre non agisce sul corpo, è il processo stesso del corpo che innalza la sua temperatura provvisoriamente.
Nella febbre, i microbi hanno un fine utile per disintegrare le tossine. Non bisogna cercare di ucciderli. La febbre è un processo naturale.
Col trattamento medico la febbre è bloccata con l’aiuto di iniezioni di antibiotici e di altri mezzi molto nocivi. I microbi che erano occupati a distruggere le tossine sono uccisi, la febbre crolla e il soggetto riprende le sue attività. Ma disgraziatamente il suo corpo è ancora carico di tossine. Gli antibiotici e i medicinali impediscono all’organismo di aumentare la sua temperatura deviando le sue energie verso l’eliminazione dei veleni che gli sono stati iniettati. Ma quando il corpo avrà eliminato dopo qualche tempo questi veleni medicinali, riprenderà la sua azione per eliminare le tossine che non ha potuto rigettare, perché gli è stato impedito. Allora avrà una seconda febbre, poi una terza oppure una malattia cronica.
A forza di bloccare queste febbri purificatrici il corpo si organizza altrimenti per economizzare le sue forze ed evitare il loro spreco. Agisce in maniera difensiva, facendo una febbre più leggera o istituendo una malattia cronica.
Per i malati di AIDS, sarà un aumento dei gangli del collo e delle ascelle, un’eruzione rossa della pelle, estesa sul corpo come una carta geografica, dei funghi, dei mughetti, sudori notturni, macchie emorragiche della grandezza di un piccolo spillo, situati in gran numero sugli arti inferiori, detti porpora, la sindrome di Reynaud, cioè dita bianche e fredde, tosse, paralisi, disturbi della vista, diarree, ulcere, cancro di Kaposi, ecc.
La maggior parte di questi sintomi sono sintomi di eliminazione cronica.
LE CURE IGIENISTE DELLA FEBBRE
1) La Natura indica il cammino da seguire tagliando la fame. Dunque, digiunare restando a letto, ben caldi. Bere acqua secondo la sete. E’ la cura idrica. Non lasciare il letto in alcun caso. Quelli che escono o lavorano con la febbre rischiano la vita, quantomeno non avranno i risultati attesi. La febbre non scende quando si esce, si cammina o ci si stanca. E’ qui che sta il pericolo.
2) Non appena la febbre scende a 36,8°C, attendere 24 ore prima di rompere il digiuno, altrimenti la febbre ritorna in forze. Infatti quando il corpo raggiunge la temperatura normale di 36,8°C non è ancora disintossicato in profondità. Ha solo raggiunto il punto di tolleranza, cioè è al limite tra l’accettabile e l’inaccettabile.
3) Se la temperatura raggiunge i 36,5°C si può allora interrompere la cura idrica.
4) Per interrompere la cura idrica si può prendere un brodo caldo di verdure 4 volte il giorno. Niente succhi di frutta, poiché essi sono troppo ricchi di zuccheri e contengono acidi liberi. Il corpo non ha ancora la forza di eliminare questi acidi.
5) L’indomani e per due giorni si può prendere 4 volte al giorno una zuppa calda di verdure.
6) Il giorno dopo, si può seguire la dieta seguente progressivamente:
Mattino: un frutto o un succo di frutta.
Mezzogiorno: Insalata - Crudità - Succo di carote - 1 banana cotta.
Ore 16: Un frutto semiacido o un succo di mele.
Sera: Verdure e patate cotte.
NOTA
Mosséri ha curato casi di febbre in bambini e adulti nei quali questa febbre restava vicina a 37°C per parecchi giorni senza voler scendere. Il soggetto si sentiva a suo agio e perfettamente bene e senza alcun sintomo patologico. Allora si è interrotta la cura idrica e concluso il digiuno senza inconvenienti con una minestra calda di verdure come indicato sopra. La febbre non è risalita. In capo ad alcuni giorni essa è rientrata nella norma.
Infine, Mosséri non ha mai avuto l’occasione di procedere, a un semidigiuno subito dopo una febbre per vedere se la lingua diventa nera o colorata, come è sempre il caso dopo un digiuno integrale.
Qualunque sia la gravità della febbre, bisogna applicare i medesimi consigli qui sopra. La febbre è un processo naturale e non può mai essere pericolosa. E’ quando si vuole troncare la febbre che c’è pericolo di morte.
Le cure consigliate sopra si applicano altrettanto bene a una febbre semplice, a un’influenza, a una bronchite accompagnata da un mucchio di altri sintomi come il raffreddore, la tosse, il mal di testa, le convulsioni, le lombaggini, ecc. che alla polmonite, alla febbre meningea, al delirio, alla tifoidea e a tutte le altre febbri infettive, come quelle che colpiscono i malati di AIDS.
Non tutte le febbri sono necessariamente infettive. L’infezione o setticemia proviene dagli alimenti azotati che inquinano il sangue e provocano la febbre.
Quindi, per ogni sorta di febbri, bisogna lasciar fare la Natura aiutandola con semplici cure igieniste: riposo, calore, dieta idrica.
Il dottor Tilden scoprì il trattamento igienista delle febbri rinunciando a somministrare medicinali a malati che sembravano senza speranza e invece la mattina dopo stavano meglio, mentre altri ai quali aveva somministrato le medicine erano morti. Egli affermava che le persone raffinate preferiscono attribuire le loro malattie a un’invasione di streptococchi piuttosto che alla loro ghiottoneria e ai bagordi. Ora lo streptococco è un germe che si trova nelle acque di fogna. Quando le persone mangiano troppo (o alimenti non adatti all’uomo) i loro canali alimentari diventano canali fognari in cui gli streptococchi si moltiplicano. Tilden curò numerosi malati di febbre tifoide senza medicine ed essi si ristabilirono, alcuni in 10 giorni, altri in 12 o anche in 15 giorni. Scoprì altresì che dando ai malati acqua pura, anziché latte o latte e acqua, essi guarivano prima, senza andare incontro alla diarrea.
LA BRONCHITE
La bronchite è l’infiammazione dei bronchi. E’ uno dei sintomi dell’AIDS.
Lo scopo di questa infiammazione è l’espulsione dei catarri attraverso i bronchi. E’ così che il corpo elimina i rifiuti che non arriva ad eliminare attraverso le vie ordinarie: reni, polmoni, colon, ecc.
L’infiammazione delle mucose provoca il restringimento del passaggio dell’aria e la respirazione diventa più difficile. Il muco diventa spesso e si ha tendenza a respirare attraverso la bocca. La tosse aiuta un poco ad espellere i catarri accumulati e facilita la respirazione. Si vede subito l’utilità della tosse che non bisogna combattere a pena di pericolosa ostruzione.
La vera causa della bronchite è costituita dalla tossiemia che si aggrava in occasione dei raffreddamenti, poiché essi esauriscono le energie dell’organismo già in condizioni precarie. Un’altra causa è il fumo del tabacco. Secondo Mosséri, però, va aggiunto il consumo dei cereali che genera catarro nell’organismo e dà origine a tutte le malattie catarrali (sinusite, vaginite, gastrite, colite, raffreddore, faringite, laringite, bronchite, ecc. e a conferma sostiene che tutti coloro che abbandonano il consumo dei cereali guariscono dai raffreddori cronici ripetuti.
La medicina cura la bronchite con gli antibiotici che abbassano la febbre, ma contribuiscono a distruggere la flora batterica intestinale e causano la carenza dei globuli bianchi (uno dei sintomi dell’AIDS). I tessuti incaricati dell’eliminazione non si riposano mai e si alterano (indurimento cronico delle vie nasali o ulcerazione, formazione di polipi, indurimento cronico - o diminuzione - delle mucose della trachea o dei bronchi oppure anche di tessuti di altre parti del corpo, fino al cancro.
Con le cure igieniste tempestive - quelle medesime previste sopra per la febbre -
si possono evitare tali complicazioni.
LA POLMONITE
La polmonite è l’infiammazione dei polmoni e può essere uno dei sintomi gravi dell’AIDS. Quando essa è trattata con gli antibiotici, ciò aggrava considerevolmente lo stato del malato e il suo deficit immunitario di globuli bianchi.
I sintomi della polmonite variano enormemente da un malato all’altro, perfino nell’AIDS. Si tratta soprattutto di brividi, febbre, dolore al lato del petto, la tosse e l’espettorazione di sputi di color ruggine. La respirazione è spesso difficile.
Dopo i brividi, le guance diventano rosse, la respirazione rapida e penosa, perfino dolorosa. La febbre può salire fino a 40°C o più, col delirio. La lingua è caricata e delle piaghe si formano sulle labbra.
Il brivido e la sensazione di freddo intenso sono i due processi che innalzano la temperatura. Questa sensazione di freddo deriva dal ritiro di sangue dalla pelle e dall’arresto delle radiazioni cutanee. La febbre prodotta serve a bruciare gli scarti del sangue. Essa è essenziale per il ristabilimento ultimo.
Si sente talvolta della nausea, vomiti, mal di testa e un’estrema prostrazione.
Si incontra talvolta la polmonite nei neonati nutriti col biberon di minestre e di farine di grano o altri cereali mescolati al latte.
Tutti i sintomi della polmonite sono sintomi di eliminazione. Tosse, sputi, ecc. L’urina è rara e colorata e la pressione è debole.
I sintomi precursori della polmonite, come per la maggior parte delle altre malattie sono: la perdita dell’appetito, la lingua carica, l’alito cattivo, la costipazione, la stanchezza generale, i mal di testa, ecc.
Se si combattono questi sintomi precursori con l’aiuto di aperitivi, lassativi, fortificanti e aspirina, allora il livello della tossiemia si innalza e il corpo è obbligato a misure draconiane di eliminazione. Queste misure comprendono la febbre per accelerare la combustione degli scarti e la sospensione provvisoria delle attività non essenziali. Ciò che spiega la costipazione e la putrefazione intestinale. Non sono cause, ma sintomi che hanno una loro utilità.
Secondo la medicina, microbi e virus sarebbero la causa della polmonite. Gli igienisti affermano che prima dei microbi c’è la tossiemia che permette loro di moltiplicarsi.
Quanto alla pulizia esterna, essa non ha alcuna influenza sulla salute. Un sangue sporcato dal tabacco, dall’alcol, dal caffè, ecc. è ben più grave di un poco di polvere sulla pelle. Così, per sviluppare una polmonite, bisogna avere tessuti tossiemici. Questo avvelenamento interno proviene soprattutto dagli alimenti inadatti alla specie umana che sono mal digeriti negli intestini e che fermentano producendo tanti veleni che infine sono assorbiti attraverso la mucosa intestinale.
Cause secondarie possono in seguito aggravare l’enervazione e far traboccare il vaso precipitando la crisi di eliminazione. Tra queste cause c’è il sovraffaticamento fisico e sensuale che sono propri dei drogati e degli omosessuali.
Qualsiasi influenza abituale o abuso che abbassa le forze di funzionamento dell’individuo, è una causa che contribuisce.
E’ una vita antigienica è la causa fondamentale della polmonite. La sovralimentazione, la cattiva scelta degli alimenti, il tabacco, le bevande, gli eccessi di qualsiasi genere, ecc. sono tra i fattori e gli elementi causali che conducono all’evoluzione della polmonite.
I trattamenti medici precedenti agli antibiotici erano molto più mortali degli antibiotici. Ecco che cosa ha portato la medicina a dichiarare che gli antibiotici erano dei rimedi miracolo che guariscono i malati. In verità essi non guariscono nessuno, ne uccidono di meno. Con gli antibiotici è sempre il massacro che continua su scala mondiale, malati di AIDS in testa.
Non è necessario utilizzare gli antibiotici per i malati di polmonite o di AIDS. Tutto al contrario, bisogna evitarli come la peste.
Un secolo e mezzo fa gli igienisti avevano curato centinaia di malati di polmonite e nessuno di loro era morto. Nella maggior parte dei casi è il trattamento medico che uccide i malati. Alcuni bambini e alcuni vegliardi morranno, è vero, a dispetto delle migliori cure, ma la maggior parte delle altre morti nella polmonite sono il risultato del trattamento sintomatico della medicina (antibiotici contro i microbi, morfina per alleviare il dolore, rimedi contro la tosse, ecc.).
Le complicazioni sono sempre il risultato del trattamento medico sintomatico.
Anche la pratica di somministrare medicinali per alleviare il dolore o la tosse è una pratica sbagliata che può portare alla morte. In questo caso si dirà che la polmonite ha ucciso il malato, invece di confessare che sono stati i medicinali che l’hanno ucciso.
La medicina lotta contro la tosse come se fosse un male che bisogna combattere a tutti i costi. Ma quando si arresta la tosse, il malato soffoca e muore annegato nei suoi catarri. I polmoni si riempiono di essudati quando si arresta la tosse e nulla può più salvare il malato, neanche l’ossigeno insufflato.
LE CURE IGIENISTE PER LA POLMONITE
Secondo il dottor Trall che ebbe una lunga esperienza con la polmonite, questa malattia non uccide. Diceva che il dolore al petto può essere molto forte, la tosse estremamente violenta, la respirazione disagevole al massimo, la febbre alta e il malato completamente prostrato, ma senza pericolo di morte, a condizione che non si faccia niente di dannoso…
Egli aggiungeva anche che perfino nei casi più gravi in un giorno o due, talvolta anche in alcune ore e nel peggiore dei casi in una settimana il malato entrava in convalescenza. Si dichiarava convinto che la polmonite non è una malattia pericolosa, in modo intrinseco. Il pericolo sta nel somministrare medicinali potenti e a dosi massicce poiché i sintomi sono violenti.
La febbre, il dolore, l’infiammazione, la tosse, la respirazione accelerata, la prostrazione, ecc. sono tutti sforzi rimedianti per eliminare le tossine.
Ne segue che non bisogna combattere questi sintomi, né bisogna trattarli. Bisogna permettere al corpo di proseguire convenientemente il suo lavoro.
In questa malattia il potere digestivo è nullo e qualsiasi nutrimento aumenta le sofferenze del malato, la sua temperatura e la tosse. Qualsiasi cibo può portare alla morte.
Una polmonite ben curata con una cura idrica termina in 3-5 giorni senza complicazioni. I piedi saranno mantenuti caldi con l’aiuto di uno scaldino metallico. Shelton tollerava anche uno scaldino caldo sul petto per alleviare il dolore.
La mortalità non dovrebbe superare il 5%, secondo Shelton, e non riguardare che i bambini e i vecchi troppo deboli.
La cura idrica deve essere proseguita fino a 24 ore dopo la scomparsa totale della febbre, altrimenti essa ritorna.
Interrompere il digiuno con brodo caldo di ortaggi. Nessun succo sarà permesso durante la cura idrica. Nient’altro che acqua.
LA DIARREA
In generale, una diarrea significa che gli alimenti non sono stati digeriti. Allora, essi fermentano e si putrefanno negli intestini che li espellono con molto gas e talvolta delle coliche.
E’ una specie di eliminazione, poiché se queste masse alimentari putride restassero nel corpo esse lo avvelenerebbero.
Ne deriva che bisogna lasciare che gli intestini si liberino di questo fardello velenoso. Non bisogna prendere medicine destinate a interrompere ciò.
Tuttavia, in capo a uno o due giorni gli intestini possono essere presi da una nevrosi. Allora, bisogna prendere rimedi naturali come il riso o il succo di mirtilli o di carote, ecc.
L’assenza di flora intestinale è la causa principale di questa diarrea.
CAPITOLO 6
LA CURA IDRICA
Questa cura non è destinata ai malati di AIDS che sono diventati scheletrici e che si sono avvicinati al peso minimo di pericolo menzionato nel capitolo 4.
Per tutti gli altri questa cura farà un gran bene verso il cammino del ristabilimento totale, a condizione che essa sia condotta e sorvegliata da un igienista competente, e non da un medico.
Durante la cura idrica, il metabolismo rallenta. La respirazione, il polso, la circolazione e tutte le attività vitali sono in genere rallentate.
Dopo la cura idrica, si è osservato a più riprese che l’individuo guadagna peso con una quantità di cibo minore di prima. Perfino la crescita aumenta e compensa di molto il rallentamento osservato durante la cura. I magri che fanno questa cura spesso prendono più peso di quanto ne abbiano perduto.
Non è ciò che si mangia ma ciò che si assimila che fa prendere peso e che procura beneficio. E l’assimilazione dipende essenzialmente dalla flora intestinale.
Si vedrà nel capitolo seguente ciò che distrugge questa preziosa flora e come svilupparla.
Ciò è fondamentale per i malati di AIDS, poiché vi è un rapporto diretto tra il numero dei globuli bianchi e la flora intestinale.
LE RISERVE DEL CORPO
Durante la cura idrica il corpo è nutrito dall’interno, invece che dall’esterno. Finché le riserve non sono esaurite i tessuti dell’organismo restano intatti.
Gli uomini e gli animali possono digiunare per settimane poiché hanno riserve considerevoli nel loro organismo che permettono loro di mantenersi. Perfino i magri hanno delle riserve.
Le riserve del corpo comprendono:
1) il grasso;
2) le ossa che sono riserve di sali minerali;
3) le vitamine. Le vitamine B1 non possono essere stoccate che per alcuni giorni soltanto.
4) Lo zucchero nel fegato, i muscoli, le ghiandole, ecc.
Nei cammelli le gobbe sono riserve alimentari con cui essi si sostentano quando non trovano niente da mangiare nel deserto. La grandezza di questa gobba permette di valutare il tempo per il quale il cammello può restare senza mangiare. Con la ripresa dell’alimentazione la gobba si riempie di nuovo di riserve.
Presso certe donne le riserve sono visibili ad occhio nudo. Petti voluminosi, natiche rispettabili.
E’ stupido e dannoso praticare fleboclisi come se il corpo non avesse alcuna riserva.
COSTITUZIONE DELLE RISERVE
Una questione importante resta da studiare. E’ quella della costituzione delle riserve. Nei malati di qualsiasi genere, e nei malati di AIDS in particolare, le riserve non sono affatto equilibrate. Infatti, esse comprendono pochissimo di vitamine e sali minerali e molto di tossine. Ecco perché il digiuno integrale non deve durare più di 1-3 settimane.
La cura idrica comprende quindi due fasi:
1) la fase costruttiva di eliminazione di tutti i rifiuti del corpo. Ne sono sintomi: un sapore cattivo in bocca, l’alito fetido, l’orina carica e maleodorante, la mancanza d’appetito, la nausea, la bocca secca, gli sputi, le vertigini, la perdita continua di peso.
2) La fase distruttiva di inanizione che non deve essere varcata. Essa denota l’esaurimento delle riserve essenziali (vitamine, sali minerali). I sintomi sono la sensibilità alla luce, l’esaurimento nervoso, l’insonnia totale, una debolezza estrema, un malessere generale, uno stato nervoso depressivo, l’impossibilità di camminare, l’impossibilità di bere acqua, la paura, la fame, ecc. ecc. La stagnazione del peso precede questi sintomi. E’ il segnale per passare al semi-digiuno.
In quel momento bisogna passare subito alla cura di rilancio dell’eliminazione che dovrebbe prolungarsi finché l’eliminazione continua, cioè finché si ha lingua carica e colorata (gialla, marrone, nera).
Per rilanciare l’eliminazione, bisogna dare al malato il succo di un’arancia in un litro d’acqua più una mezza lattuga la sera. A mezzogiorno: due mele.
Durante la cura idrica, il corpo perde i tessuti meno vitali, quali il grasso, i rifiuti e le tossine. Non perde i nervi né il cervello. A proposito, i tessuti cattivi sono sacrificati per nutrire i tessuti vitali. C’è certamente un limite. Quando tutti i tessuti cattivi sono utilizzati e bruciati, al corpo non restano che i tessuti buoni.
Appena cessa la cura di rilancio si riprende a poco a poco il peso perduto. Si potrebbe riguadagnare in pochissimo tempo tutto il proprio peso perduto semplicemente rimpinzandosi ma ciò non è per niente desiderabile e può provocare incidenti spiacevoli: diarree, piedi e caviglie gonfi, ecc.
Durante questo periodo di ripresa alimentare si produce nel corpo una certa rigenerazione degli organi più importanti e più toccati, cosicché un rimpinzamento insensato può portare a disfare tutti i benefici attesi.
In generale non si può affatto controllare da sé la quantità di cibo dopo la cura idrica. Bisogna essere sotto la sorveglianza di una persona esperta. I medici non hanno alcuna esperienza di digiuno.
Non è mai desiderabile dopo la cura idrica riguadagnare il peso altrettanto velocemente come lo si è perduto. Attenzione ai piedi d’elefante! Quando si è sorvegliati e le quantità sono dosate si evita questo incidente.
IN COSA CONSISTE LA CURA IDRICA INTEGRALE
L’eliminazione dei rifiuti necessita anch’essa di energia. Siccome nella vita corrente l’energia è spesa in tutti i campi: muscolare, digestivo, nervoso, sessuale, ecc. la tossiemia si accumula per mancanza di eliminazione adeguata, pertanto c’è bisogno di ridurre il consumo di energia un poco dovunque, affinché essa sia utilizzata di più nella via dell’eliminazione.
Coloro che fanno la cura idrica devono restare a letto tutto il tempo altrimenti mancano il loro scopo ed eliminano assai poco.
Quando ci si astiene dal mangiare questa quantità di energia è risparmiata e messa a disposizione degli organi di eliminazione che lavorano doppiamente.
Tutti gli organi si riposano durante la cura idrica, salvo gli organi di eliminazione che lavorano doppiamente. Si osserva, infatti, che l’alito diventa fetido, il gusto della bocca diventa cattivo e l’orina torbida.
Anche il canale digestivo è requisito per svolgere compiti di eliminazione supplementare. Infatti, si riscontrano presso parecchi pazienti degli sputi continui e abbondanti. I tessuti del naso e della gola sono anch’essi implicati talvolta in questo processo di eliminazione che dura parecchi giorni prima di cessare.
Capita spesso anche di vedere urine color marrone, cariche di sabbia, di pus, ecc. durante la cura.
L’eliminazione sembra procedere principalmente attraverso 3 canali principali:
1) attraverso l’orina.
2) Attraverso i polmoni (l’alito che diventa fetido).
3) Attraverso il canale digerente su una decina di metri di intestino. Il corpo vi riversa gli scarti come in una pattumiera.
Si sarebbe tentati, come fanno certi medici e naturopati, di svuotare l’apparato digerente, ma gli igienisti, se ne astengono, da un lato perché purghe ed enteroclismi sono nocivi, soprattutto per i malati di AIDS che soffrono già di diarrea.
Dall’altro lato perché l’eliminazione avviene al livello delle cellule e le materie riversate nel tubo alimentare o nelle orine sono prodotti già eliminati in via di evacuazione e non di eliminazione.
La cura idrica di per sé non guarisce il deficit immunitario dei malati di AIDS, ma permette al corpo di compiere ciò che non può in periodo di deplezione e di attività, cioè può purificarsi sufficientemente per essere in grado in seguito di rigenerare la flora intestinale distrutta.
LA LUNGHEZZA DELLA CURA IDRICA INTEGRALE
Non si può fissare arbitrariamente e in anticipo la lunghezza di una cura allorché gli organismi sono differenti gli uni dagli altri, lo stato di salute o di malattia talmente variabile da una persona all’altra, le loro reazioni spesso opposte. Essa può durare da una a tre settimane al massimo.
La lunghezza dipende essenzialmente dall’eliminazione, cioè dallo stato dell’alito, della lingua, dell’urina, ecc. Finché l’alito è cattivo, il gusto della bocca al risveglio è infetto, la lingua sporca, le urine cariche e colorate, la cura deve essere proseguita finché il peso non si avvicina al minimo pericoloso già indicato e finché il paziente si sente bene, può camminare nella stanza, ecc. Va comunque interrotto quando il peso non si riduce più per tre giorni consecutivi.
Se il paziente non arriva più a proseguire la cura, bisogna metterlo alla cura di rilancio dell’eliminazione già indicata fino a che la lingua diviene pulita e alla scomparsa di tutti gli altri sintomi di eliminazione.
Per esempio, un malato di AIDS di altezza 1,70 e peso 50 chili, il suo peso normale dovrebbe essere 60 chili. Il suo peso di pericolo si dovrebbe aggirare nei dintorni di 36 chili (60% del peso normale). Ha dunque una riserva di 14 chili. Può fare una cura da 15 a 20 giorni durante la quale perderà da 7 a 8 chili che riprenderà in qualche mese in seguito. La perdita di peso durante la cura è di circa mezzo chilo il giorno.
Qui sotto i pesi limite che i malati di AIDS non devono toccare né discendere al di sotto durante la cura.
Altezza………Peso limite……....Peso limite
………………..per arrestare la… per arrestare la
………………. cura idrica….….....cura di rilancio
……….…………………………………………………….
1,80 m…..…...52 chili...…………..47 chili
1,75 m…………49 chili.…………...44 chili
1,70 m…………46 chili.…………...41 chili
1,65 …………....43 chili…………....38 chili
1,60 m…….....40 chili.…………...35 chili
Quelli che pesano meno di questi pesi-limite non possono iniziare la cura idrica né proseguirla. Essi devono rialimentarsi secondo le indicazioni che daremo più avanti.
DOVE BISOGNA INTRAPRENDERE LA CURA
Sicuramente non all’ospedale, poiché le competenze mediche sono limitate al dosaggio dei veleni e degli antibiotici, ma in una casa igienista nella quale si sarà sorvegliati strettamente tutti i giorni. Il direttore deve essere competente e qualificato con almeno al suo attivo un centinaio di casi. Mosséri ne aveva avuti 3.000.
Non si deve tentare questa cura a casa propria a causa delle tentazioni, dell’ambiente. Del resto il profano non è in condizioni di interpretare tutti i sintomi che può manifestare durante le successive tappe della cura idrica.
LA PREPARAZIONE
Una preparazione è necessaria prima di intraprendere una cura idrica. Si tratta di sopprimere tutti i seguenti veleni: medicinali, antibiotici, tabacco, caffè, alcol, poppers (droghe ricreative), cioccolato, tè, spezie forti, aceto, pepe, formaggi fermentati (camembert, rocquefort, brie, munster, bleu, formaggi stagionati di tutti i tipi, salumi, bianco d’uovo, leguminose, noci varie, vino, birra, pesce, sale, mostarda.
Questa preparazione deve proseguire 7 giorni prima della cura. Ma per quelli che hanno subito antibiotici regolarmente per parecchi mesi consecutivi, la preparazione sarà almeno di TRE MESI.
Dieta di preparazione:
MATTINO: Frutti non acidi in miscuglio o succo di mele.
MEZZOGIORNO: Mezza lattuga, crudità in miscuglio o in succo (carote, finocchio, cetriolo, peperone, sedano, ecc.), riso bianco lesso, dessert: banane cotte
ALLE 16: Frutti non acidi in miscuglio o succo di mele
SERA: Ortaggi e patate lessi
……………. Dessert: 10 datteri o 3 fichi secchi
Condimenti: olio o burro a freddo, maionese senza mostarda né aceto
Olive nere, groviera grattugiata, panna sterilizzata
CONSIGLI DURANTE LA CURA IDRICA
Il calore sarà assicurato ai piedi e alle mani con uno scaldino metallico giorno e notte. Questo genere di scaldino si può mettere direttamente sul fuoco. Scaldino di due litri, non meno.
Si berranno tra due e quindici bicchieri d’acqua il giorno, secondo la sete. Minimo: due bicchieri. Nessuna tisana sarà utilizzata poiché le tisane contengono veleni.
E’ pericoloso non bere.
I bagni di sole sono benefici, ma senza eccessi. In estate, 15 minuti basteranno.
I bagni e le docce rappresentano una fatica per il paziente. Si accontenterà di lavarsi sotto le ascelle e altrove secondo il bisogno.
I massaggi sono inutili e stancanti.
Tutti i metodi di stimolazione rappresentano una dispersione di forza.
Le purghe e gli enteroclismi sono da evitare.
I SINTOMI E LE CRISI DURANTE LA CURA
Quando un fumatore o un alcolista interrompono il loro veleno, attraversano un periodo di disintossicazione sgradevole e spesso violenta.
E’ lo stesso durante una cura idrica durante la quale si possono provare:
DELLE VERTIGINI: Sono assolutamente normali. Bisogna sedersi sul bordo del letto prima di alzarsi.
I MAL DI TESTA: Sono dovute alle tossine riversate dalle cellule nel sangue, aspettando che i reni le filtrino e le espellano nelle urine. Si può attenuare il mal di testa bevendo di più.
LA FEBBRE: Essa serve a bruciare i rifiuti. Eccellente.
LE COLICHE: Sono gas intestinali. Basta coricarsi sul ventre, senza cuscino per 15 minuti affinché questi gas si spostino. O allora fare alcuni leggeri massaggi sugli intestini.
LA DEBOLEZZA: E’ normale perché le energie sono deviate dai muscoli verso l’eliminazione. E’ una debolezza apparente. Le forze ritornano dopo l’eliminazione.
IL NERVOSISMO E LA SENSIBILITA’ AL RUMORE: Molto frequenti.
INSONNIE: Si dorme pochissimo la notte e talvolta anche il giorno poiché la vitamina B1 si esaurisce.
FORUNCOLI: Possono apparire dei foruncoli sulla pelle. E’ un’eliminazione.
SPUTI: Sono segni di eliminazione attraverso le ghiandole salivari.
VOMITI: Si può vomitare la bile. I vomiti denotano un fegato stanco. Bisogna sopportarli finché si producono. Tuttavia, quando si producono dopo il 15° giorno di cura, bisogna passare subito alla cura di rilancio.
SVENIMENTO: Normale. Lasciate il soggetto disteso, finché riprende coscienza da sé. La Natura vuole che il malato sia orizzontale, è per questo che essa provoca il suo svenimento. La posizione verticale è stancante per le energie vitali.
PALPITAZIONI: Del tutto normali.
CRISI DI CALCOLI: Queste crisi possono prodursi. Bisogna lasciarle seguire il loro corso normale e non intervenire. Esse durano 4 o 5 ore e terminano con l’espulsione del calcolo. I dolori non devono essere alleviati, altrimenti il calcolo cessa di uscire.
QUANDO BISOGNA INTERROMPERE LA CURA IDRICA
La cura dev’essere interrotta - senza passare alla cura di rilancio - quando il malato si sente male, non ha più la forza di camminare, se vomita dopo il 15° giorno, se il ritmo cardiaco è irregolare. Se il ritmo cardiaco è lento o rapido, è normale. Quando il peso stagna si può passare al semidigiuno.
La cura deve essere interrotta se il soggetto ha la lingua pulita, una fame intensa, un’urina chiara, un alito sano, e se egli non manifesta alcun sintomo di eliminazione (bocca secca, sete, dolori, ecc.), ma ciò è molto raro.
LA CURA DI RILANCIO DELL’ELIMINAZIONE
Se la cura idrica è interrotta, ma la lingua è ancora carica con altri sintomi di eliminazione evidenti, allora bisogna proseguire con una cura di rilancio dell’eliminazione.
Questa cura deve durare finché la lingua è carica e tutti gli altri sintomi di eliminazione presenti. Essa può durare da una settimana a due mesi.
Questa cura riapprovvigiona il corpo in vitamine e in sali minerali che rilanciano l’eliminazione in modo spesso spettacolare. Infatti quando un soggetto è al 15° o al 20° della sua cura idrica, la sua eliminazione si rallenta per mancanza di vitamine e il soggetto si sente male.
Questa cura di rilancio consiste nel dare al malato il succo di un’arancia in un litro d’acqua, al giorno. La sera sarà data una mezza lattuga al naturale. Non bisogna superare queste dosi altrimenti le energie saranno troppo deviate verso la digestione invece di concentrarsi nell’eliminazione. A mezzogiorno due mele sbucciate. Il piscialetto (dente di leone) è più efficace della lattuga nel colorare la lingua (indirettamente).
Io ho avuto un caso che seguì la cura idrica per 29 giorni con una lingua carica al 30%. Siccome si sentiva male, demoralizzato e irritato, passai subito alla cura di rilancio. In capo a tre giorni, la sua lingua diventò nera, ciò che prova che l’eliminazione era stata davvero rilanciata molto fortemente. La sua lingua non divenne pulita che dopo 15 giorni di rilancio. L’arancia fu sostituita dal succo di una mela dopo alcuni giorni. E avendomi promesso di bere almeno un litro d’acqua il giorno, gli diedi a quel punto una mela da sgranocchiare al posto del succo d’arancia nell’acqua da bere. Il succo d’arancia nell’acqua ha per scopo, inoltre, di portarli a bere acqua. Alla fine di questa cura di rilancio ritorna anche la fame. Il brodo caldo di ortaggi è talvolta utile per tempi di gran freddo e in caso di difficoltà.
In genere, durante questo semidigiuno (dopo il digiuno) la lingua si colora: nera, marrone, beige, verde, ecc. Ciò denota l’eliminazione dei veleni incrostati dopo l’infanzia. Questa scoperta prodigiosa costituisce una rivoluzione nella pratica dei digiuni.
COME RIPRENDERE L’ALIMENTAZIONE
Quando si sarà finita la cura di rilancio, bisognerà riprendere un’alimentazione progressiva come segue: I PRIMI TRE GIORNI: dare da 400 a 1.500 grammi di frutta che il soggetto dovrà prendere in tutta la giornata razionandosi.
In certi casi bisogna dare il succo di carote diluito o perfino una minestra calda di ortaggi nel quale si sarà messo del succo di carote.
La sera ci sarà sempre la mezza lattuga o il suo succo con ortaggi cotti.
In seguito bisogna riprendere progressivamente la dieta normale come è indicato nel capitolo seguente.
Se si riprende l’alimentazione con alimenti nocivi, si rischia di avere i piedi e le ginocchia gonfie, come le zampe dell’elefante. Bisogna moderarsi parecchi giorni per sgonfiarsi e soprattutto evitare gli alimenti nocivi.
Noi siamo contrari a qualsiasi specie di analisi, ma se si tiene assolutamente a farle bisogna aspettare almeno tre mesi dopo la cura per dare al corpo il tempo di rigenerarsi e di fabbricare i globuli bianchi. Se si fa un’analisi subito dopo una cura il numero dei globuli bianchi sarà ancora peggiore di prima, il che è normale. Occorre del tempo per rigenerare la flora intestinale (almeno tre mesi) come si vedrà nel capitolo seguente.
Per maggiori dettagli vedere il mio libro "Digiunare per rivivere".
CAPITOLO 7
LA FLORA INTESTINALE
La flora intestinale è indispensabile per la digestione degli alimenti. Quando questa flora è ricca, gli alimenti sono digeriti, assorbiti e assimilati. Le sostanze nutritive assimilate servono anche a fabbricare i globuli bianchi e rossi. Le difese naturali sono così assicurate dal corpo stesso senza alcun aiuto esterno.
Inoltre la flora intestinale riesce a sintetizzare anche le proteine, tanto che un popolo della Nuova Guinea ingerisce 10 grammi di proteine il giorno e ne elimina con le feci 150 grammi.
Malgrado un’alimentazione molto uniforme tutta la popolazione, compresi i bambini e gli adolescenti, è manifestamente in eccellente salute, pur compiendo grossi sforzi fisici e questo avviene da secoli.
I ceppi batterici meglio rappresentati quantitativamente limitano la crescita degli altri che, restando minoritari, non esprimono la loro eventuale tossicità. Non creano infezioni.
In breve, questo ecosistema tende senza posa a conservare il suo equilibrio.
Il ruolo di questi batteri è stato dimostrato:
1) nel transito intestinale,
2) nella velocità di rinnovo delle cellule della mucosa intestinale,
3) nel metabolismo dei sali biliari,
4) nella sintesi delle proteine,
5) nei fenomeni di assorbimento di acqua e ioni,
6) nella fabbricazione di alcune vitamine (come la b12),
7) nell’immunità intestinale,
infine e soprattutto i batteri costituiscono una barriera contro le aggressioni di altri ceppi che rischiano di provocare malattie infettive. Essi possono eliminare completamente il batterio ingerito o permettergli di installarsi ma limitando la sua moltiplicazione. Cioè impedendogli di raggiungere un livello di popolazione tale che si manifesti l’infezione.
1) Per avere una sana flora batterica intestinale, occorre anzitutto evitare ciò che la distrugge: antibiotici, altri medicinali, droghe, alcolici (vino, birra, ecc.), caffè, tè, cioccolato, mostarda, spezie forti, sale, tabacco, formaggi fermentati, pepe, lassativi,
2) consumare tutto ciò che favorisce questa flora intestinale col suo contenuto elevato di batteri: insalate verdi naturali (non lavate o lavate rapidamente in acqua pura), yogurt sgocciolato, formaggio bianco fresco.
Noi non abbiamo, dunque, bisogno degli antibiotici per lottare contro l’infezione. Il corpo ha i suoi mezzi che sono superiori.
D’altra parte l’uso degli antibiotici, dei lassativi e di molti altri medicinali distrugge tutti questi batteri utili. E’ una catastrofe per l’organismo, il quale a forza di essere assistito finisce con l’atrofizzarsi nella sua capacità di produrre globuli bianchi. Come con una stampella, i muscoli finiscono con l’atrofizzarsi. L’AIDS non è altro che il crollo delle difese immunitarie in seguito all’uso ripetuto degli antibiotici.
Sventuratamente le applicazioni pratiche di questa importante scoperta sono ancora molto ristrette perché ciò implicherebbe l’abbandono di migliaia di tonnellate di antibiotici e di altre medicine nocive a questa flora vitale dell’organismo.
Il discorso sulle proteine implica anche che non c’è bisogno di fornire al corpo alimenti proteici concentrati, visto che questa flora procede alla loro sintesi negli intestini.
Più avanti si possono trovare approfondimenti a questo capitolo sotto il titolo. NOTE PER IL CAPITOLO 7 RELATIVO ALLA FLORA INTESTINALE
CAPITOLO 8
PARECCHI CASI DI AIDS GUARITI
Nel supplemento n"1 dell’Alliance Vegetarienne a Miers, si tratta di una trasmissione della Televisione Spagnola del 7 settembre 1985 in cui parecchi malati di AIDS furono presentati, ma che non vissero a lungo per il seguito, alcuni giorni, alcune settimane o qualche mese tutt’al più.
Nella medesima trasmissione si presentò anche un vecchio malato di AIDS guarito da tre anni. Egli attribuì la sua guarigione alla medicina naturale e a un’alimentazione naturale senza prodotti chimici, pur evitando qualsiasi specie di medicinali.
Affermò di essere riuscito a fortificare le sue difese naturali e immunologiche in questo modo. Egli praticava anche la ginnastica.
Si poteva constatare il suo eccellente stato di salute dal monitor della televisione.
Nota: L’uso di un profilattico è indispensabile per tutti quelli che hanno dei partners sessuali multipli. Ciò eviterà le blenorragie, le quali si curano anche con una cura idrica, senza antibiotici.
E ALTRI CASI GUARITI
Scott J. Gregory, M.S., Ph D. e Bianca Leonardo, Ph. D., hanno appena pubblicato un libro naturopatico intitolato CONQUERING AIDS NOW (Vincere l’AIDS adesso) pubblicato da Tree of Life Pubblications 513 Wilshire blvd, 244 Santa Monica, 90401 CA, USA.
Mosséri ne trasse i passaggi seguenti:
LE CAUSE DELL’AIDS
Perché l’AIDS si diffonde oggi? Perché non si era diffuso in passato? Vi sono almeno due spiegazioni possibili.
Il germe è divenuto resistente, a causa dell’intervento medico. Esso è divenuto un microbo super forte. Quando noi diciamo intervento medico", vogliamo dire, i prodotti chimici prescritti e soprattutto gli antibiotici. Infatti, questi prodotti creano un patogeno virulento e più aggressivo, che sembrerebbe divenire indistruttibile." pagina 33.
A pagina 167, gli autori pongono la domanda seguente: è possibile che i medici stiano, senza volerlo, producendo un mostro con l’uso diffuso della chemioterapia, degli antibiotici e dei raggi? E’ assolutamente possibile che il microbo del cancro sia reso più aggressivo, non solo dagli altri microbi invasori ma anche dai medicinali prescritti per annientarli.
"
Forse i metodi di trattamento moderno hanno cambiato la natura del microbo del cancro facendolo mutare e fargli produrre un’altra malattia come l’AIDS?
"
Quantunque la medicina si renda conto che una buona immunità è la migliore difesa contro l’AIDS, è curioso vedere che il trattamento chemioterapico spesso indebolisce il sistema immunitario."
A pag.198 il dottor Dana Ullman dichiara che ci sono adesso delle prove secondo le quali la penicillina, e forse altri antibiotici, possono essere un fattore associato allo sviluppo dell’AIDS. (Vedere il Journal of the American Medical Association). Si riconosce dovunque che la penicillina diminuisce i globuli bianchi del sangue… Essa diminuisce le difese del corpo anche attraverso altri mezzi. E in modo più specifico si ritiene che, presi in dosi tossiche, GLI ANTIBIOTICI, IVI COMPRESA LA PENICILLINA, RIDUCONO LA CAPACITA’ DEL CORPO A DIFENDERSI DA SE’ STESSO CONTRO UN’INFEZIONE SPECIFICA (Le lettere maiuscole sono del dottor Ullman stesso).
In overdose, essi riducono i batteri nel nostro intestino, importanti per l’assimilazione degli alimenti. Ciò conduce alla denutrizione che indebolisce anche le difese.
Parecchi sintomi principali dell’AIDS sono molto simili a quelli che la medicina provoca in overdose, o più semplicemente in quelli che vi sono allergici. Oltre il cattivo assorbimento degli alimenti e la perdita progressiva di peso, la penicillina diminuisce il numero dei globuli bianchi e aumenta la suscettibilità all’infezione, alle eruzioni, alla febbre, ai raffreddamenti, ai problemi neurologici e agli altri sintomi dell’AIDS."
Si passa ora ai casi di AIDS guariti, citati in tale opera.
"
Nel 1983/84 parecchi casi sono venuti a consultarmi, diagnosticati dai medici come aventi l’AIDS. Si era detto loro che le possibilità di guarigione erano molto ridotte, che erano senza speranza e che tutto quello che dovevano fare era di attendere la morte. Allora io li guidai nei metodi naturali di guarigione e la loro salute migliorò.
"
Quando essi andarono a rivedere i loro medici essi constatarono la loro guarigione.
UN ATTORE
Il signor A. E’ un attore bisessuale di circa 20 anni. Venne a vedermi con la sua amichetta. Manifestava parecchi sintomi di AIDS. Era disperato e agitato. Ecco i sintomi di cui egli soffriva: nausea, diarrea, gola sensibile, perdita di appetito, gusto alterato, non tollerava più i latticini e gli alimenti abituali, un sapore cattivo in bocca, rutti, disturbi digestivi, sensazione di sazietà dopo piccoli pasti, perdita di peso, secchezza della bocca e della lingua, sensazione di bruciore nella lingua e nella bocca, traspirazioni notturne, stanchezza estrema, disidratazione, debolezza fisica, mali di testa, depressione, crollo generale e vista disturbata.
I sintomi manifesti erano: uno stato furioso, lingua caricata di bianco, sangue nelle feci, mancanza del respiro con tosse secca (i problemi polmonari sono correnti nei casi di AIDS), tendenza alle contusioni a causa della diminuzione delle piastrine del sangue necessarie alla coagulazione, gonfiore dei noduli linfatici, soprattutto all’inguine, nel collo e sotto le ascelle.
Gli altri sintomi di AIDS erano: infezioni polmonari, citomegalovirus, infezione del lievito, herpes, toxoplasmosi, problemi neurologici, noduli grossi e decolorati, placchette sulla pelle, e infine il sarcoma di Kaposi sulla pelle.
Il signor A. aveva tutti questi sintomi, salvo il sarcoma di Kaposi.
UN ORIGINALE
Il signor B. era sulla quarantina, meno affetto del precedente. I suoi vestiti, le sue maniere e il modo di parlare erano originali. Aveva avuto parecchie infezioni, compresa l’epatite A. Si lamentava soprattutto del gonfiore dei noduli (che si manifestavano nell’infezione), disturbi digestivi, mancanza d’appetito, sinusite e difficoltà di respirare. Un medico aveva diagnosticato l’AIDS.
Fece uso dei metodi naturali e migliorò fortemente. Gli occorsero ugualmente otto settimane per ristabilirsi totalmente. Infatti un test del sangue mostra che è "in remissione". Aveva abbandonato l’alcol e adottato un modo di vita sano.
Due anni più tardi lo rividi. Era ancora in buona salute.
UN DROGATO
Il signor C era un consumatore abituale della cocaina, un fanfarone delle sue prodezze sessuali, con gli uomini e le donne. Si lamentava di dolori urinando, di scoli, di diarrea e di stanchezza costante. Era molto aggressivo e molto attivo. I suoi sintomi erano dolorosi e si aggravavano.
UN BALLERINO
Il signor D era un giovane ballerino professionista con un brillante avvenire. Si fece curare in un ospedale con la chemioterapia e le irradiazioni. Ma questo trattamento medico gli fece cadere i capelli. Ebbe un avvelenamento da radiazioni, itterizia, mancanza di vitalità, problemi sessuali, ecc. Infatti, i medicinali sembrano tutti distruggere le cellule epatiche, buone e cattive.
In seguito, decise di seguire i metodi naturali. Il sistema linfatico fu pulito dalle tossine chimiche e medicinali. Il corpo cominciò a rimettersi da sé ed egli ritrovò la salute, secondo la Natura.
UN UOMO D’AFFARI
Il signor E era un uomo d’affari, ben vestito e molto sofisticato, di una trentina d’anni. Sembrava in buona salute, ma soffriva di sanguinamenti del retto. Gli domandai se soffriva di emorroidi o di altra irritazione del retto. Aveva problemi di digestione e assorbimento. Un medico gli aveva diagnosticato l’AIDS.
Dopo un certo tempo, egli decise di provare i metodi naturali. Il suo ristabilimento fu rapido e il suo medico lo dichiarò guarito, come tutti i casi precedenti.
Ciascuna volta che lo vedevo, egli era sorridente e felice.
UN CORRIDORE
"
Tom Proctor è un altro caso, che si è rivolto verso i metodi naturali con successo.
"
E’ il direttore del club dei corridori. Ha corso nella maratona di New York. E’ poi andato a Parigi dove ha fatto il giro della città in bicicletta.
Secondo la medicina, i casi di AIDS ospedalizzati non vivono che 224 giorni in media. Ma Proctor non si lasciò sopraffare. Egli rifiutò il trattamento medico per il suo cancro di Kaposi e si rivolse ai metodi naturali. Cambiò la sua dieta, soppresse lo zucchero, il caffè e l’alcol. Mangiò frutta e ortaggi. Corse ancora e si allenò in una palestra."
UN OMOSESSUALE
Infine ecco un caso curato nella casa di digiuno del dottor Ralph Cinque. "Un omosessuale di 25 anni, di New York, che aveva sofferto di dolori addominali, di diarree frequenti, di gonfiori ai nodi linfatici cervicali, di febbri intermittenti, perdita di peso rapida e debolezza si fece ospedalizzare. Gli furono fatti dei test: AIDS.
Lo si trattenne per altri test e trattamenti. Ma egli ebbe paura e partì. Uno dei suoi amici gli suggerì di provare l’igienismo. Fu così che venne a fare una cura di digiuno.
Fu trattato come tutti gli altri, con la guida dei suoi sintomi e dei progressi realizzati. Digiunò 14 giorni e non ebbe alcuna crisi. Perse peso e forze come è il caso per tutti i digiunatori.
Alla fine del suo digiuno il suo ventre ridiventò normale, il suo gonfiore al collo era scomparso e anche la sua temperatura normale. Fu nutrito alla maniera igienista e riprese rapidamente peso e forze. Una settimana di ristabilimento fu sufficiente e ritornò a casa sua. L’ultimo giorno presso di noi prese parte ad un concerto suonando la chitarra e cantando.
La sua energia era abbondante. Provava un completo benessere, fisico e mentale.
HO SANGUE NELLE FECI
Un cliente chiama l’igienista per poter essere guidato nel digiuno da fare a casa sua, poiché la moglie era un’alcolista e non poteva essere lasciata sola.
Egli seguiva strettamente la dieta igienista e aveva rinunciato al cioccolato per cui andava matto. Tuttavia gli capita di mangiare formaggio stagionato. Ora si sa che il formaggio stagionato è molto dannoso agli intestini. Ciò spiega il sangue che egli ha nelle feci.
Contravvenendo alle sue usanze, l’igienista accettò. Il cliente digiunò secondo le indicazioni. Il paziente perse un chilo il giorno pur restando a letto. Fu così che egli perse 10 chili in 10 giorni di digiuno. La sua lingua divenne rosa ed ebbe fame il decimo giorno di digiuno. L’eliminazione si era interrotta per mancanza di enzimi e di vitamine che si erano esaurite. Il suo peso restò stabile per tre giorni consecutivi. A questo stadio gli fu chiesto di seguire un semidigiuno, che comprenderà per la giornata il succo di un’arancia in un litro d’acqua a mezzogiorno due mele e la sera 15 foglie di lattuga.
L’indomani telefonò poiché malgrado il litro d’acqua aromatizzata col succo d’arancia ebbe una cistite, ciò gli bruciava urinando. L’eliminazione era evidentemente ripresa a tutta forza. Urinava pochissimo. Trovava le mele troppo zuccherate e l’arancia troppo acida. Ottenne di poter consumare pomodori al posto delle mele che gli sembravano troppo acide e il pompelmo al posto dell’arancia. Il secondo giorno di semidigiuno chiamò per dirmi che la cistite era terminata e il colore della sua lingua era di colore giallo limone dall’inizio alla fine.
Ciò significava che l’eliminazione era così rilanciata., probabilmente si trattava di medicinali contenti zolfo incrostati fin dall’infanzia.
Il semidigiuno fu proseguito per 24 giorni finché la lingua diventerà rosa col ritorno della fame. Notare che il decimo giorno di digiuno integrale, il suo peso si era stabilizzato per tre giorni. La guarigione è stata totale.
UN ULTIMO CASO GUARITO
Mosséri riferisce di aver ricevuto dalla signora Jacqueline Lacoix dal Canada la lettera seguente:
Ho appena avuto una chiamata da un giovane omosessuale di 35 anni. Era colpito da AIDS molto avanzato secondo la diagnosi medica, ma adesso è considerato un portatore sano, con la regressione di tutti i sintomi. E’ in piena forma. I gangli ingrossati sono finiti dopo circa 6 mesi di cure igieniste, sotto la mia direzione e la Sua, poiché abbiamo seguito i Suoi consigli.
Ecco ancora una prova che anche un caso molto avanzato, confermato dalla medicina, può essere salvato coi metodi naturali.
LA STORIA DEL CAPITANO DIAMOND
Il capitano Goddard E.D. Diamond era nato a Plymouth, Mass. Il primo maggio 1916 morì di polmonite all’età di 120 anni. Non morì di vecchiaia né di cause naturali. Infatti, contrariamente a quanto asserisce la medicina, l’età non è mai la causa della morte, per quanto si viva a lungo. La morte non è mai il lavoro di "cause naturali". Morì semplicemente a causa dell’inquinamento atmosferico della città.
Nel 1915 un certo dottor Trashfield aveva pubblicato il libro UNA VITA LUNGA IN CALIFORNIA in cui afferma: "Il capitano Diamond è attualmente alla casa di riposo di San Francisco. Io lo conosco personalmente da 23 anni, dalla sua età di 96 anni. Oggi ne ha 119 e non sembra invecchiare".
Il capitano Diamond stesso aveva scritto un libro col titolo "Il segreto per vivere molto più a lungo e con più piacere". Questo libro fu pubblicato nel 1906. Ecco ciò che egli dice: "Io non mangio carne da 80 anni".
E le proteine, dite voi? Ci è stata posta questa domanda tante di quelle volte che essa oggi ci fa sussultare.
Le proteine che si mangiano, non si trasformano mai per diventare le proteine del nostro corpo. Se ciò fosse possibile, colui che mangiasse del maiale, diventerebbe, col tempo, lui stesso un maiale.
Il corpo fabbrica le sue proteine, come fanno i frutti e gli ortaggi. Con l’aiuto della flora intestinale che fa la sintesi delle proteine a partire dagli aminoacidi dei frutti e degli ortaggi. (A.M.)
Il capitano Diamond era riuscito a ringiovanirsi, mentre la medicina afferma che ciò è impossibile. Infatti, all’età di 79 anni era un invalido cronico che soffriva di sclerosi - processo lento di indurimento progressivo dei tessuti, dei vasi sanguigni - e di rigidità delle sue giunture. I muscoli delle sue gambe e della sua schiena erano così rigidi che egli non poteva sedere, né alzarsi da una sedia, senza difficoltà. Bisognava aiutarlo. La carne delle sue mani e delle sue braccia era talmente rigida che egli non poteva tenere in mano un cucchiaio o una forchetta per mangiare. Ciononostante egli era vegetariano dall’età di 30 anni. Ma i prodotti animali non erano la causa principale.
La medicina lo dichiarò incurabile. I medici gli annunciarono che non sarebbe vissuto a lungo. Ma ciò lo fece riflettere. Ora le sue riflessioni lo portarono ad adottare una dieta che gli diede una salute a tal punto, che egli sopravvisse a tutti i medici che lo avevano condannato! Se soltanto tutti i malati potessero fare altrettanto e contare meno sulla medicina…
Nelle sue ricerche per rimediare al suo stato, il capitano Diamond trovò il mezzo per sciogliere ed eliminare i depositi calcarei che pietrificavano il suo corpo. Applicò scrupolosamente i principi scoperti e i risultati furono che all’età di 90 anni egli insegnava cultura fisica a una classe di allievi - età alla quale la maggior parte dei medici sono morti!
A 100 anni il capitano Diamond faceva ginnastica in un circolo di atletica. A 108 anni montava in bicicletta e camminava 30 chilometri il giorno.
Egli partecipava a diverse manifestazioni sociali e all’età di 110 anni, ballò una buona parte di una serata con una ragazza atletica di 16 anni.
Come ritrovò la salute? La medicina non farà mai ricerche per saperlo. Infatti, per quello non c’è bisogno né di medicina né di medici. Egli modificò il suo modo di vivere alimentare. Si nutrì unicamente di frutti crudi, senza condimenti. Rigettò i semi, i cereali e i tuberi, poiché essi erano la causa del suo stato. Beveva solo acqua distillata e acqua piovana fresca.
Questo caso prova che il vegetarianesimo non basta. Tale e quale lo si pratica, non è la panacea che si asserisce essere. Inoltre, la sclerosi non è incurabile, contrariamente a quanto asserisce la medicina.
Dal dottor George R. Clements (tratto da Dr. Shelton Hygienic Review n°12, vol.14).
E’ lo stesso per i malati di AIDS. Essi possono guarire e vivere fino a 120 anni.
FINE INDICE